Gli Angeli presso la culla
FRAMMENTO
1 – Verbo divino, gloria del Padre, noi ti contemplavamo nei cieli; ora vediamo l'Altissimo, fatto mortale, sulla terra. Bambino che della tua luce inondi gli Angeli del divino soggiorno, Gesù! Che scendi a salvare il mondo, chi comprenderà il tuo amore?
2 – Dappoi che la valle del pianto possiede l'Unico Tesoro, e che i cieli hanno perduto il loro incanto, il nostro slancio viene a te. Ti copriremo con le ali, ti seguiremo ovunque quaggiù, semineremo i più bei fiori sotto i tuoi passi.
3 – Vuoi che ti facciamo una culla della più bella stella? O, della neve accecante, una ridente cortina? Vuoi che abbassiamo l'altezza delle lontane montagne? O che la campagna si vestan tutte per te di fiori celestiali?
4 – Il fiore di Dio è il sorriso, eco lontana del cielo e accento fuggitivo delle corde che va toccando l'Eterno. Una tal melodia della bontà del Creatore canta, con la sua voce misteriosa, la gloria del Salvatore.
5 – Dolce melodia, armonia soave, silenzio dei fiori, voi cantate la grandezza di un Dio.
6 – Fiori viventi, i tuoi amici, Gesù; lo sappiamo da sempre. Dai celesti tuoi pascoli vini in cerca dell'anime, tue sorelle; Bambinello! Ed è un'anima il fiore olezzante che tu vorresti cogliere! L'hai seminata con la tua manina, e vuoi morire per lei!
7 – Mistero ineffabile! Piangerà le sue lacrime il Verbo adorabile cogliendo la propria messe di fiori.
8 – Dal Tabernacolo, eletto a futuro soggiorno, t'offriremo le nostre preghiere e l'inno d'un amore ardente: sulla cetra armoniosa canteremo il Dio Salvatore e la manna soave che nutre l'anima del peccatore.
9 – Se anche noi potessimo nutrirci di questo pane, dal ciborio! Se potessimo, per un miracolo, bere a lunghe sorsate il sangue divino! Ma affinché l'anima amante e santa s'accosti senza timore al Re dei Cieli, qui le infonderemo almeno il nostro ardore.
10 – Gesù
Angeli del cielo, a me diletti, purissime fiamme; io amo le anime come voi, le amo d'un grandissimo amore: le ho fatto per me, ho fatto i loro desideri infiniti, e la minima d'esse che m'ama diventa per me il Paradiso…
Natale 1894
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