Gli fu messo nome Gesù
1 GENNAIO (Lc 2,16-21)
L’evento che ha sconvolto il Cielo e la terra, Dio e gli uomini, che supera di gran lunga la stessa creazione dal nulla di tutte le cose, è narrato dal Vangelo secondo Luca con una semplicità disarmante. Nessuna alterazione dei fatti. Nessuna enfasi. Nessuna parola che aggiunga qualcosa che non sia purissima storia. Così la nascita è avvenuta, così è stata raccontata: in purezza di semplicità e di essenzialità.
I pastori vanno senza indugio. Quando Dio entra nella nostra storia, è quello il momento di entrare noi nella storia di Dio. Se non vi entriamo, rallentiamo la storia di Dio e rischiamo di vanificare la nostra stessa vita. La nostra vita è utile a Dio solo se entra nella sua storia. Se rimane solo nella nostra è non solo inutile, spesso è anche dannosa, perché la priviamo della sua verità divina, soprannaturale, eterna.
Quante persone si perdono perché non hanno voluto rispondere alla chiamata del Signore. Molti altri hanno ostacolato Dio nel suo disegno e mistero di salvezza per ritardi eccessivi. A volte una sola decisione presa in tempo darebbe una svolta nuova a tutta la storia dell’umanità, mentre la si rimanda per anni e anni. Poi quando ci si decide è troppo tardi. Si possono fare ben poche cose. A volte noi siamo come quelle donne che rinviano e rinviano il loro matrimonio e poi quando si decidono di sposarsi, non possono più concepire figli, perché il tempo della maternità è finito. Prima si fanno mille cose inutili, vane, poi non si può essere secondo la propria natura. Il tempo della generazione è finito per sempre. Noi non possiamo permettere che avvenga così con la nostra vita. Non possiamo rispondere a Dio quando il tempo di operare salvezza è scaduto per noi, finito per sempre. Ma questa stoltezza spesso ci consuma.
I pastori invece si recano senza indugio, subito, appena l’Angelo del Signore ha svelato loro il mistero di quella nascita. Chi sono i pastori per l’umanità intera in questo momento? Sono i veri profeti del Signore. Sono coloro che vengono e che svelano la verità racchiusa in quella nascita. Quel bambino è il Redentore, il Salvatore, Colui che viene per ridare all’uomo la sua verità e nella verità la pace ed ogni altro dono celeste. Quel Bambino è l’Unto di Dio, il suo Messia, il Re del regno eterno di Dio. Senza la missione dei profeti, si sarebbe contemplato un bimbo appena nato, ma si sarebbe ignorata la verità divina di salvezza per l’intera storia di questo Bambino.
I Pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Gesù è figlio di Dio per nascita eterna. È figlio dell’uomo per nascita dalla Vergine Maria. Gli manca una terza nascita, per poter essere domani vero figlio di Abramo, vera sua discendenza nella quale il Signore avrebbe benedetto tutte le tribù della terra, tutti i popoli e tutte le nazioni. Si nasce come veri figli di Abramo, veri figli dell’Alleanza, attraverso il rito della circoncisione. Oggi Gesù è fatto figlio di Abramo, vero Figlio dell’Alleanza, vera discendenza del padre nella fede. Dio ora attraverso di Lui, che è vero figlio, vera discendenza di Abramo, può compiere la salvezza dell’uomo.
Il rito è essenziale alla vita. Ogni rito contiene e compie una verità dalla quale altre verità vengono poste nella nostra storia. Una religione senza riti, è una religione non vera, non autentica, non santa, perché carente di molte verità. Oggi vi è una diabolica tendenza a dichiarare nullo il rito del santo battesimo, che non è solo un rito, ma è un sacramento, cioè un rito, un segno, attraverso il quale l’uomo diviene realmente figlio di Dio. Dio lo genera, attraverso l’opera dello Spirito, come suo vero figlio di adozione. Lo rende partecipe della sua divina natura, lo costituisce in Cristo corpo di vera salvezza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci comprendere il mistero.
Costantino Di Bruno
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