Commento su Mt 6,31-32
"Non preoccupatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo, che cosa indosseremo. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno."
Mt 6,31-32
Come vivere questa Parola?
Spesso cadiamo in una trappola: pensiamo che preoccuparsi, affannarsi per qualcosa o qualcuno sia l'unico modo per salvarli e tenerseli stretti. Ma purtroppo prima a poi scopriamo che questo è un inganno sottile poiché l'unico risultato di questo affanno è abbreviarci la vita, toglierci il fiato, perché ci illudiamo di poter tenere tra le mani il futuro per capire poi che non era possibile. Ci affanniamo e ci illudiamo per placare l'ansia che ci coglie quando prendiamo coscienza della fragilità di tutto quanto ci circonda, degli affetti, dei beni, della salute...
E paradossalmente non facciamo che nutrire quest'ansia che può essere combattuta solo dalla fiducia rinnovata ogni minuto, ogni ora, ogni giorno perché anch'essa è fragile, dal consegnare tutto e tutti nelle mani di chi ci dice: "La tua vita vale" e "Il Padre vostro sa che ne avete bisogno."
Nemmeno del Regno di Dio ci si deve preoccupare perché va cercato ed accolto: "Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia."
E nemmeno ci si deve preoccupare della forza della nostra fede, di cui dobbiamo occuparci, che dobbiamo nutrire, ma che è anche dono di Dio che Dio provvede in abbondanza nel momento del bisogno, quando meno ce lo aspetteremmo.
Non c'è assicurazione sulla vita migliore della fiducia nel Signore anche se è più facile pagare la rata del premio assicurativo che lasciarsi andare nella mani di Qualcuno che non mi presenta statistiche, percentuali, e non viene a casa mia ben vestito ed abbronzato.
Mi devo occupare, con intelligenza illuminata dalla fede, della mia vita e di quella dei miei cari. Ma devo anche comprendere che non devo sacrificare questa vita all'idolo dell'affanno che promette ma non mantiene.
"La tua Parola Signore è viva ed efficace". Fa' che le parole che leggo oggi nel vangelo diventino vive ed efficaci in me e per me!
La voce di un uomo di Dio
"In pratica l'abbandono alla Provvidenza significa non essere mai in ansia per nessun problema, per nessun avvenimento: addolorarsi sì, perché il Signore ci ha fatti di carne ed ossa e...cuore, e il cuore ha le sue leggi di sofferenza e di gioia."
P. Gasparino
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