Ad Assisi il convegno «Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali»
Sulla frontiera
oltre utopia e disincanto
«Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali»: è questo il titolo del convegno internazionale che vedrà riuniti in Assisi il 29 e 30 novembre studiosi e studiose chiamati a discutere e confrontarsi su due tematiche oggi di grande attualità, la secolarizzazione e il nuovo umanesimo. Promossa dalla Conferenza episcopale umbra, dal Progetto culturale
della Conferenza episcopale italiana, dall’università degli studi e dall’università per gli stranieri di Perugia, la due giorni, rivolta a credenti e non credenti, vuole favorire il dialogo proponendo un nuovo umanesimo capace, dinnanzi all’ascesa inarrestabile della crisi interiore ed economica, di riportare la persona al centro della riflessione e della convivenza sociale. La vocazione del custodire, infatti, non riguarda soltanto i cristiani, ma ha una dimensione che precede ogni convincimento laico e religioso: è semplicemente umana.
Dopo la lezione inaugurale del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, i lavori si articoleranno in sei sessioni centrali — storico-filosofica, sociologica ed economica, internazionalista, bioeticista e storico-filosofica, artistica, storico-politica — prima della sessione conclusiva su l’Occidente e il mondo contemporaneo. La relazione di monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve concluderà infine il convegno. Tra quanti interverranno alla due giorni di Assisi, ricordiamo — tra i relatori — Andrea Riccardi, Philip Jenkins, Lucetta Scaraffia, Roberto Volpi, Adriano Pessina, Ernesto Galli della Loggia, Fabrice Hadjadj, Bruno Forte e Mauro Magatti. Ritanna Armeni, Marco Tarquinio, Riccardo Burigana, Roberto Righetto e il direttore del nostro giornale figurano invece tra i moderatori delle sessioni del convegno.
29 novembre 2013
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