Santa Teresa di Gesù
ESCLAMAZIONI
II
1. Penso spesso, o mio Signore, che se c’è qualcosa
capace di farci sopportare la vita senza di voi, è la solitudine, perché
l’anima in essa può riposare con colui ch’è tutto il suo riposo, quantunque,
non godendone con piena libertà, molte volte si senta raddoppiare il tormento.
Ma di fronte a ciò che le procura il dover trattare con le creature e lasciare
di unirsi da sola a solo con il suo Creatore, tale tormento finisce con
l’apparire un diletto. È mai possibile, Signor mio, che il riposo stanchi
un’anima che aspira solo a contemplarvi? Oh, potente amore di Dio, come son
diversi i tuoi effetti da quelli dell’amore del mondo! Questo non vuole
compagnia, sembrandogli che gli altri gli rubino il bene che possiede, mentre
quello del mio Dio aumenta tanto più quanto più numerosi sono gli amanti;
pertanto, se qualcosa sminuisce la sua gioia è vedere che non tutti godono di
un così gran bene. Questo il motivo, o mio Bene, per cui nella gioia e nelle
delizie che si gustano in voi, si rattristano al pensiero di coloro che,
numerosissimi, rifiutano tali gioie e di coloro che le perderanno per sempre.
L’anima ricorre allora a tutti i mezzi per procurarsi compagnia, e volentieri
lascia il suo godimento, quando crede di poter contribuire per ottenere che
anche altri ne godano.
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