...Francesco invita a comprendere bene il richiamo di Gesù:
“È il richiamo al culto autentico, alla corrispondenza tra liturgia e vita; un richiamo che vale per ogni epoca e anche oggi per noi.Quella corrispondenza tra liturgia e vita. La liturgia non è una cosa strana, là, lontana, e mentre si celebra io penso a tante cose, o prego il rosario. No, no: c’è una corrispondenza tra la celebrazione liturgica che poi io porto nella mia vita e su questo si deve andare ancora più avanti, si deve fare ancora tanto cammino.”
E aggiunge a braccio:
“Cosa troviamo noi quando ci rechiamo, quando noi andiamo ai nostri tempi (templi)? Lascio la domanda”.
Liturgia, dunque, “non come rito da compiere ma come sorgente di vita e di luce per il nostro cammino di fede”. E Francesco è chiarissimo su cosa tutto ciò comporti: andare in Chiesa – dice – non “solo per sentirsi a posto con Dio ma per e trovare nella sua grazia, operante nei Sacramenti, la forza di pensare e agire secondo il Vangelo”.
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da | radiovaticana.va
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