Tempo di Quaresima
1) Preghiera
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti,
fa’ che la comunità dei tuoi figli
si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza
e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
fa’ che la comunità dei tuoi figli
si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza
e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura
Dal Vangelo secondo Giovanni 4,43-54
In quel tempo, Gesù partì dalla Samaria
per andare in Galilea. Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta
non riceve onore nella sua patria. Quando però giunse in Galilea, i
Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che
aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch’essi infatti erano
andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea,
dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che
aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui, udito che Gesù era venuto
dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire
suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: “Se non vedete
segni e prodigi, voi non credete”. Ma il funzionario del re insistette:
“Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli risponde:
“Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette alla parola che gli aveva
detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero
incontro i servi a dirgli: “Tuo figlio vive!” S’informò poi a che ora
avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: “Ieri, un’ora dopo
mezzogiorno la febbre lo ha lasciato”. Il padre riconobbe che proprio in
quell’ora Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio vive”, e credette lui con
tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
3) Riflessione
• Gesù era uscito dalla Galilea, e si
dirigeva verso la Giudea, per arrivare fino a Gerusalemme in occasione
della festa (Gv 4,45) e, passando per la Samaria, si dirigeva di nuovo
verso la Galilea (Gv 4,3-4). Ai giudei osservanti era proibito passare
per la Samaria, e non potevano nemmeno parlare con i samaritani (Gv
4,9). A Gesù non importano queste norme che impediscono l’amicizia e il
dialogo. Rimase vari giorni in Samaria e molta gente si convertì (Gv
4,40). Dopo ciò si decise a ritornare in Galilea.
• Giovanni 4,43-46ª: Il ritorno verso la
Galilea. Pur sapendo che la gente di Galilea guardava verso di lui con
un certo riserbo, Gesù volle ritornare alla sua terra. Probabilmente
Giovanni si riferisce alla brutta accoglienza che Gesù riceverà a
Nazaret della Galilea.
Gesù stesso aveva detto: “Nessun profeta
è ben accetto in patria” (Lc 4,24). Però ora, dinanzi all’evidenza dei
segnali di Gesù, i galilei cambiarono la loro opinione e lo accolsero
bene. Gesù ritorna a Cana, dove aveva operato il primo “segnale” (Gv
2,11).
• Giovanni 4,46b-47: La richiesta di un
funzionario del re. Si tratta di un pagano. Poco prima, nella Samaria,
Gesù aveva parlato con una samaritana, persona eretica secondo i giudei,
a cui Gesù rivelerà la sua condizione di messia (Gv 4,26). Ed ora, in
Galilea, lui riceve un pagano, funzionario del Re, che cercava aiuto per
il figlio malato. Gesù non si limita alla sua razza, né alla sua
religione. E’ ecumenico ed accoglie tutti.
• Giovanni 4,48: La risposta di Gesù al
funzionario. Il funzionario voleva che Gesù andasse con lui fino alla
sua casa per curare il figlio. Gesù risponde: “Se voi non vedete segnali
e prodigi voi non credete!” Risposta dura e strana. Perché Gesù
risponde così? Qual era il difetto della richiesta del funzionario? Cosa
voleva raggiungere Gesù con questa risposta? Gesù vuole insegnare come
deve essere la fede. Il funzionario del re crederebbe solo se Gesù fosse
con lui fino alla sua casa. Lui voleva vedere Gesù che curava. In
definitiva, questo è l’atteggiamento normale di tutti noi. Noi non ci
rendiamo conto della deficienza della nostra fede.
• Giovanni 4,49-50: Il funzionario
ripete la richiesta e Gesù ripete la risposta. Malgrado la risposta di
Gesù, l’uomo non tace e ripete la stessa richiesta: “Signore, scendi
prima che il mio bambino muoia!” Gesù continua nella sua posizione. Non
risponde alla richiesta e non va a casa con l’uomo e gli ripete la
stessa risposta, ma formulata in modo diverso: “Vai! Tuo figlio è vivo!”
Sia nella prima risposta come pure nella seconda risposta, Gesù chiede
fede, molta fede. Chiede che il funzionario creda che il figlio è già
curato. Ed il vero miracolo avviene! Senza vedere nessun segnale, né
nessun prodigio, l’uomo crede nella parola di Gesù e ritorna a casa. Non
deve essere stato facile. Questo è il vero miracolo della fede; credere
senza nessun’altra garanzia, eccetto la Parola di Gesù. L’ideale è
credere nella parola di Gesù, anche senza vedere (cf Gv 20,29).
• Giovanni 4,51-53: Il risultato della
fede nella parola di Gesù. Quando l’uomo va verso la sua casa, gli
impiegati lo vedono e gli corrono incontro per dirgli che il figlio era
guarito. Lui si informò sull’ora in cui era guarito e scoprì che era
esattamente l’ora in cui aveva detto: “Tuo figlio vive!” Lui ebbe la
conferma della sua fede.
• Giovanni 4,54: Un riassunto da parte
di Giovanni, l’evangelista. Giovanni termina dicendo: “Questo fu il
secondo segnale che Gesù fece”. Giovanni preferisce parlare di segnale e
non di miracolo. La parola segnale evoca qualcosa che io vedo con gli
occhi, ma il cui senso profondo solo la fede mi fa scoprire. La fede è
come i Raggi X: fa scoprire ciò che ad occhio nudo non si vede.
4) Per un confronto personale
• Come vivi la tua fede? Hai fiducia nella parola di Gesù o solo credi ai miracoli ed alle esperienze sensibili?
• Gesù accoglie le persone eretiche e straniere. Ed io, come mi relaziono con le persone?
5) Preghiera finale
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,rendete grazie al suo santo nome,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia. (Sal 29
da | O.Carm
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