1. LECTIO
a) Orazione iniziale
Spirito che aleggi sulle acque,
calma in noi le dissonanze,
i flutti inquieti, il rumore delle parole,
i turbini di vanità,
e fa sorgere nel silenzio
la Parola che ci ricrea.
Spirito che in un sospiro sussurri
al nostro spirito il Nome del Padre,
vieni a radunare tutti i nostri desideri,
falli crescere in fascio di luce
che sia risposta alla tua luce,
la Parola del Giorno nuovo.
Spirito di Dio, linfa d'amore
dell'albero immenso su cui ci innesti,
che tutti i nostri fratelli
ci appaiano come un dono
nel grande Corpo in cui matura
la Parola di comunione.
(Frère Pierre-Yves di Taizé)
calma in noi le dissonanze,
i flutti inquieti, il rumore delle parole,
i turbini di vanità,
e fa sorgere nel silenzio
la Parola che ci ricrea.
Spirito che in un sospiro sussurri
al nostro spirito il Nome del Padre,
vieni a radunare tutti i nostri desideri,
falli crescere in fascio di luce
che sia risposta alla tua luce,
la Parola del Giorno nuovo.
Spirito di Dio, linfa d'amore
dell'albero immenso su cui ci innesti,
che tutti i nostri fratelli
ci appaiano come un dono
nel grande Corpo in cui matura
la Parola di comunione.
(Frère Pierre-Yves di Taizé)
b) Lettura del vangelo: Matteo 1,16-24
Giacobbe
generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato
Cristo. La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di
quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di
quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di
quattordici.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù
Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che
andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito
Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste
cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua
sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa
partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo
popolo dai suoi peccati”.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo.
c) Momenti di silenzio
perché la Parola di Dio possa entrare in noi e illuminare la nostra vita.
2. MEDITATIO
a) Chiave di lettura
Il brano del vangelo di oggi è tratto
dal primo capitolo del vangelo di Matteo che fa parte della sezione
riguardante il concepimento, la nascita e l’infanzia di Gesù. Il centro
di tutto il racconto è la persona di Gesù alla quale si costeggiano
tutti gli eventi e le persone menzionate nel racconto. Si deve tener
presente che il vangelo rivela una teologia della storia di Gesù, perciò
accostandoci alla Parola di Dio ne dobbiamo cogliere il messaggio
nascosto sotto i veli del racconto senza perderci, come saggiamente ci
ammonisce Paolo, «in questioni sciocche», guardandoci «dalle genealogie,
dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose
inutili e vane» (Tt 3,9).
Effettivamente, questo testo si collega
alla genealogia di Gesù, che Matteo compone con l’intento di
sottolineare la successione dinastica di Gesù, il salvatore del suo
popolo (Mt 1,21). A Gesù vengono conferiti tutti i diritti ereditari
della stirpe davidica, da «Giuseppe, figlio di Davide» (Mt 1,20; Lc
2,4-5), suo padre legale. Per il mondo biblico ed ebraico la paternità
legale bastava a conferire tutti i diritti della stirpe in questione
(cfr.: la legge del levirato e di adozione Dt 25,5 ss). Perciò, subito
dall’inizio della genealogia, Gesù viene designato come «Cristo figlio
di Davide» (Mt 1,1) cioè l’unto del Signore figlio di Davide, con il
quale si compiranno tutte le promesse di Dio a Davide suo servo (2Sam
7,1-16; 2Cr 7,18; 2Cr 21,7; Sal 89,30). Perciò Matteo aggiunge al
racconto della genealogia e del concepimento di Gesù la profezia di
Isaia: «Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e
partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con
noi» (Mt 1,21-23 e Is 7,14).
Soffermandoci, per così dire, sulla
realtà spirituale dell’adozione, possiamo riferirci al fatto che il
popolo eletto possiede «la gloria, le alleanze, la legislazione, il
culto, le promesse» perché «essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a
figli» (Rm 9,4). Ma anche noi, il popolo nuovo di Dio in Cristo,
riceviamo l’adozione a figli perché «quando venne la pienezza del tempo,
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per
riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo
l'adozione a figli» (Gal 4,4-5). È questa la salvezza che ci ha portato
Gesù. Cristo «salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21) perché
egli è il «Dio con noi» (Mt 1,23) che ci rende figli adottivi di Dio.
Gesù nasce da «Maria promessa sposa di
Giuseppe» (Mt 1,18a) che «si trovò incinta per opera dello Spirito
Santo» (Mt 1:18b). Matteo non ci dà il racconto dell’ annunciazione come
fa Luca (Lc 1,26-38), ma struttura il racconto dal punto di vista
dell’esperienza di Giuseppe, l’uomo giusto. La Bibbia ci rivela che Dio
ama i suoi giusti e molte volte li sceglie per una missione importante,
li protegge e non li accomuna con gli empi (Gen 18,23ss). Nell’Antico
Testamento troviamo molti personaggi che sono ritenuti giusti. Pensiamo a
Noè «uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei» (Gen 6,9). Oppure
Ioas che «fece ciò che è giusto agli occhi del Signore» (2Re 12,3).
Un’idea costante nella Bibbia è il
«sogno» come luogo privilegiato dove Dio fa conoscere i suoi progetti e
disegni, e alcune volte rivela il futuro. Ben conosciuti sono i sogni di
Giacobbe a Betel (Gen 28,10ss) e Giuseppe suo figlio come pure quelle
del coppiere e del panettiere imprigionati in Egitto con lui, (Gen
37,5ss; Gen 40,5ss) e i sogni del Faraone che rivelavano i futuri anni
di prosperità e di carestia (Gen 41,1ss).
A Giuseppe appare «in sogno un angelo
del Signore» (Mt 1,20) per rivelargli il disegno di Dio. Nei vangeli
dell’infanzia appare spesso l’angelo del Signore come messaggero celeste
(Mt 1,20.24; 2,13.19; Lc 1,11; 2,9) e anche in altre occasioni questa
figura appare per rasserenare, rivelare il progetto di Dio, guarire,
liberare dalla schiavitù (cfr.: Mt 28,2; Gv 5,4; At 5,19; 8,26;
12,7.23). Molte sono le referenze all’angelo del Signore anche
nell’Antico Testamento dove originariamente rappresentava il Signore
stesso che guida e protegge il suo popolo restandogli vicino (cfr.:Gen
16,7-16; 22,12; 24,7; Es 3,2; 23,20; Tb 5,4).
b) Alcune domande
per orientare la meditazione e attualizzazione.
- Che cosa ti ha colpito in questo brano? Perché?
- Nella chiave di lettura, abbiamo dato
ampio spazio ad alcuni termini (adozione, angelo, sogno, giusto). Quali
sentimenti e pensieri hanno suscitato nel tuo cuore? Che rilevanza
possono avere per il tuo cammino di maturazione spirituale?
- Quale pensi sia il messaggio centrale del brano evangelico?
3. ORATIO
a) Salmo 92
È bello dar lode al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani.
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l'erba
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna:
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l'erba
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna:
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
ecco, i tuoi nemici periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo,
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e contro gli iniqui che mi assalgono
i miei orecchi udranno cose infauste.
ecco, i tuoi nemici periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo,
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e contro gli iniqui che mi assalgono
i miei orecchi udranno cose infauste.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore:
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore:
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
b) Momenti dedicati al silenzio orante
4. CONTEMPLATIO
La contemplazione cristiana del sogno di
Dio, del progetto che Dio nutre per la storia dell’umanità non produce
alienazione ma tiene vigilanti ed operose le coscienze e stimola ad
affrontare con coraggio ed altruismo le responsabilità che la vita ci
consegna.
da | O.carm
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