venerdì 3 aprile 2015

Fino alla fine



Fino alla fine
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine ...

Passare da questo mondo al Padre. Avendo amato, amare fino alla fine. Quale strada di liberazione più grande di questa, aperta dal Figlio di Dio nella sua permanenza fra noi? Ci è chiesto continuamente, se vogliamo vivere in pienezza, di passare da questo mondo al Padre. Quando sei chiamato a parlare con qualcuno, se passi da questo mondo al Padre, le tue parole avranno sapore. Quando sei chiamato ad agire, qualsiasi cosa tu voglia fare, se passi da questo mondo al Padre, i tuoi gesti e le tue attività lasceranno tracce incancellabili. Quando sei chiamato a scegliere, se passi da questo mondo al Padre, e sai che il Padre ha messo Gesù nelle tue mani, e che sei venuto da Dio e a Dio ritorni, anche tu deponi le vesti di fronte alla vita altrui e ti chini a onorarla, lasci che altri si accostino alla tua e ti amino. Tutto diventa prezioso, tutto vedi nell'ottica del dono ricevuto. E non puoi fare a meno di amare la croce, perché ogni tua speranza trova lì la sua risposta vera.
Santa Pasqua di Risurrezione!

Fino alla fine

MEDITAZIONE
Domande
Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo. Che fatica nel dover ammettere che non tutto ci è possibile capire subito ... Se non recuperiamo il senso del Mistero, la sacralità della Parola di Gesù, l'immensità della sua divinità nella sua natura umana, noi ci tagliamo fuori da ogni comprensione. Ci nascesse in cuore un po' di umiltà! Chiniamo la testa, inginocchiamoci, prostriamoci di fronte a Cristo! Allora sì che ci saranno svelati i misteri del Regno dei cieli.

Chiave di lettura
Giorni speciali questi tre giorni. Giorni in cui il silenzio è il frutto più ambito per ricevere in cuore tutta la grazia che si espande dall'alto. Non dall'alto dei cieli questa volta, ma dall'alto di un altare oggi che Gesù si fa mangiare da noi, dall'alto di una croce domani quando vedremo nel suo volto sfigurato tutte le brutture dei nostri peccati, dall'alto di una tomba vuota alle prime luci dell'alba l'ottavo giorno, domenica di Risurrezione. Quanti spazi inondati dalla passione divina e perciò ricreati possiamo noi oggi abitare! Quante parole consacrate dalle labbra del Figlio di Dio possiamo noi seminare e raccogliere! Quanta grandezza in questo riunirsi del cielo e della terra in un unico abbraccio che è quello della croce di Gesù. Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me ... i nostri sguardi cercano un volto da cui sentirsi profondamente e sicuramente amati. E lo cercano nei momenti del dolore, quando tutti si dileguano e ogni parola umana di consolazione si svuota di sterili apparenze. Il Signore e il Maestro che si china per lavarti i piedi ti dice tutta la sua vicinanza e premura. Il Figlio di Dio che si consegna come "prezzo del riscatto" per liberarti dalla morte e poterti ricondurre al cielo tra le braccia del Padre ti raggiunge nella tua prigionia più nascosta ogni volta che preferisci le tenebre alla luce: ti ama e non può permettere che svendi te stesso alle illusioni di un appagamento temporaneo. Gesù ci tiene a te. Per questo ha abbracciato la croce. Per questo l'angelo della Pasqua ti dice come alle donne: Tu non aver paura! So che cerchi Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto! Gesù è il Crocifisso, ma vive!!! I segni della Passione sono scritti nel suo corpo per sempre come memoria e sigillo di appartenenza. Torna nella tua casa, lì dove vivi. Lui è là. E aspetta di farsi vedere, di farsi riconoscere. Aveva detto Gesù ai suoi: Vi ho chiamato amici perché tutto quello che ho udito dal Padre ve l'ho fatto conoscere. Ora, dopo il suo esodo pasquale, dice dei suoi: andate ad annunciare ai miei fratelli ... Quale dono immenso! Non più solo discepoli, non più solo amici, ora a pieno titolo siamo "fratelli" di Gesù, figli del Padre.

PREGHIERA
Al mio risveglio mi sazierò della tua presenza (salmo 15).

CONTEMPLAZIONE
Gesù, per le tue piaghe noi siamo stati guariti. Eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada. Tu ti sei fatto carico delle nostre vite e hai portato sul legno ogni nostro peccato, come fosse "tuo". Quando guardiamo alla tua croce, possiamo leggervi la nostra storia intrisa di male bagnata dal tuo dolore, non più storia perduta, ma storia redenta. Crocifisso in te ogni pezzo di vita sciupato, possiamo andare a cercarti nella tomba vuota del nostro tempo trascorso. E ti troveremo ancora, Vivente, sui nostri passi. Quale nuovo respiro ai nostri giorni, purificati dal tuo Amore!

da | Monastero Janua Coeli

Nessun commento:

Posta un commento