a cura delle Carmelitane Scalze di Cividino
Anche
per una comunità teresiana, il lavoro è OBBEDIENZA a Dio, signore del
tempo, che offre all'uomo peccatore la possibilità di guadagnarsi il
pane col sudore della fronte, ma è pure occasione in cui si mettono a
frutto i talenti che il Signore ha consegnato a ciascuna sorella,
affinché siano utilizzati con sapiente umiltà e creatività per il bene
comune.
Una comunità teresiana vive il lavoro come SERVIZIO, nella gioiosa e generosa disponibilità reciproca, che fa crescere la carità e l'unità nella comunità, ed insieme è aiuto ai fratelli e ai poveri
che, sempre più numerosi, bussano alla nostra porta.
Per noi, che non abbiamo sicurezze economiche di nessun tipo, il lavoro è anche mezzo con cui la Provvidenza viene incontro alle nostre quotidiane necessità.
Soprattutto, per una carmelitana scalza, il lavoro è luogo di INCONTRO con Dio.
La monaca svolge normalmente il proprio lavoro in solitudine silenziosa, così che lo starsene "cuore a cuore" con Gesù nell'orazione possa continuare durante ogni attività della giornata.
Per S. Teresa, Gesù lo si può trovare, oltre che in coro nella preghiera, anche in cucina "tra le pentole", cioè in ogni lavoro in cui il cuore Lo cerca, Lo ascolta, Lo serve, Lo ama.
La Santa Madre esige che il lavoro della monaca sia atto a lasciare libera la mente di pensare a Dio e al cuore di starsene in Sua compagnia.
Proprio per questo è, per la carmelitana, quotidiana occasione di pace gioiosa e serena, anche quando l'urgenza viene messa alla prova dall'interruzione scandita dall'orario monastico.
Non si vive per lavorare, si lavora per imparare a VIVERE, come si impara a vivere mentre si soffre, si gioisce, si prega, si serve e si ama.
La FEDE è l'anima e la forza che dà senso e vigore ad ogni attimo della vita che il buon Dio ci regala e ci chiede.
Una comunità teresiana vive il lavoro come SERVIZIO, nella gioiosa e generosa disponibilità reciproca, che fa crescere la carità e l'unità nella comunità, ed insieme è aiuto ai fratelli e ai poveri
che, sempre più numerosi, bussano alla nostra porta.
Per noi, che non abbiamo sicurezze economiche di nessun tipo, il lavoro è anche mezzo con cui la Provvidenza viene incontro alle nostre quotidiane necessità.
Soprattutto, per una carmelitana scalza, il lavoro è luogo di INCONTRO con Dio.
La monaca svolge normalmente il proprio lavoro in solitudine silenziosa, così che lo starsene "cuore a cuore" con Gesù nell'orazione possa continuare durante ogni attività della giornata.
Per S. Teresa, Gesù lo si può trovare, oltre che in coro nella preghiera, anche in cucina "tra le pentole", cioè in ogni lavoro in cui il cuore Lo cerca, Lo ascolta, Lo serve, Lo ama.
La Santa Madre esige che il lavoro della monaca sia atto a lasciare libera la mente di pensare a Dio e al cuore di starsene in Sua compagnia.
Proprio per questo è, per la carmelitana, quotidiana occasione di pace gioiosa e serena, anche quando l'urgenza viene messa alla prova dall'interruzione scandita dall'orario monastico.
Non si vive per lavorare, si lavora per imparare a VIVERE, come si impara a vivere mentre si soffre, si gioisce, si prega, si serve e si ama.
La FEDE è l'anima e la forza che dà senso e vigore ad ogni attimo della vita che il buon Dio ci regala e ci chiede.
da | carmeloveneto.it
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