Il significato della preghiera, dell'elemosina e del digiuno
Come trascorrere bene il tempo della Quaresima
Matteo 6,1-6.16-18
Come trascorrere bene il tempo della Quaresima
Matteo 6,1-6.16-18
1. Orazione iniziale
Signore Gesù, invia il tuo Spirito,
perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo con il
quale l'hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce
della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la
presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e
della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni
speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la
tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle
persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti,
affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo
sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri
che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e
di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai
rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Amen.
2. Lettura
a) Chiave di lettura
Il vangelo di questo mercoledì delle
Ceneri è tratto dal Discorso della Montagna e vuole offrirci un aiuto
per farci capire come praticare le tre opere di pietà: preghiera,
elemosina e digiuno e come passare bene il tempo della Quaresima. Il
modo di svolgere queste tre opere è cambiato lungo i secoli, secondo la
cultura e i costumi dei popoli e la salute delle persone. Oggi le
persone più anziane ricordano il digiuno severo ed obbligatorio di
quaranta giorni durante tutta la Quaresima. Malgrado i cambiamenti nel
modo di praticare le opere di pietà, rimane l'obbligo umano e cristiano
(i) di condividere i nostri beni con i poveri (elemosina), (ii) di
vivere in contatto con il Creatore (preghiera) e (iii) di sapere
controllare il nostro impeto e i nostri desideri (digiuno). Le parole di
Gesù che meditiamo possono far sorgere in noi la creatività necessaria
per trovare nuove forme per vivere queste tre pratiche così importanti
della vita cristiana.
b) Una divisione del testo per aiutarne la lettura
Mt 6,1: La chiave generale per capire l'insegnamento che segue
Mt 6,2: Come non fare elemosina
Mt 6,3-4: Come fare elemosina
Mt 6,5: Come non pregare
Mt 6,6: Come pregare
Mt 6,16: Come non fare digiuno
Mt 6,17-18: Come fare digiuno
Mt 6,2: Come non fare elemosina
Mt 6,3-4: Come fare elemosina
Mt 6,5: Come non pregare
Mt 6,6: Come pregare
Mt 6,16: Come non fare digiuno
Mt 6,17-18: Come fare digiuno
c) Il testo: Matteo 6,1-6.16-18
Guardatevi dal praticare le vostre buone
opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non
avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque
fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli
ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini.
In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece
tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli
ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli
delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno
già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella
tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non assumete aria
malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere
agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la
loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati
il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che
è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
3. Momento di silenzio orante
perché la Parola di Dio possa entrare in noi ed illuminare la nostra vita.
4. Alcune domande
per aiutarci nella meditazione e nella orazione.
a) Qual è il punto del testo che più ti ha colpito o che ti è più piaciuto?
b) Come capire l'avvertenza iniziale fatta da Gesù?
c) Cosa critica e cosa insegna Gesù sull'elemosina? Fai un riassunto per te.
d) Cosa critica e cosa insegna Gesù sulla preghiera? Fai un riassunto per te.
e) Cosa critica e cosa insegna Gesù sul digiuno? Fai un riassunto per te.
5. Per coloro che vogliono approfondire il tema
a) Contesto
Gesù parla di tre cose: l'elemosina (Mt
6,1-6), la preghiera (Mt 6,5-15) ed il digiuno (Mt 6,16-18). Erano le
tre opere di pietà dei giudei. Gesù critica il fatto che pratichino la
pietà per essere visti dagli uomini (Mt 6,1). Non permette che la
pratica della giustizia e della pietà venga usata come un mezzo per la
promozione sociale nella comunità (Mt 6,2.5.16). Nelle parole di Gesù
appare un nuovo tipo di relazione con Dio che si dischiude per noi. Lui
dice: “Tuo Padre che vede nel segreto ti ricompenserà" (Mt 6,4). “Vostro
Padre conosce le vostre necessità prima ancora che gli chiediate
qualcosa” (Mt 6,8). “Se perdonate agli uomini i loro delitti, anche il
vostro Padre celeste vi perdonerà” (Mt 6,14). Gesù ci offre un nuovo
cammino di accesso al cuore di Dio. La meditazione delle sue parole
riguardo alle opere di pietà potrà aiutarci a scoprire questo nuovo
cammino.
b) Commento del testo
Mt 6,1: La chiave generale per capire l'insegnamento che segue.
Gesù dice: Guardatevi dal praticare le
vostre buone opere davanti agli uomini, per essere da loro ammirati,
altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
La giustizia di cui parla Gesù consiste nel raggiungere il luogo dove
Dio ci vuole. Il cammino per giungervi è espresso nella legge di Dio.
Gesù avvisa del fatto che non si deve osservare la legge per essere
elogiati dagli uomini. Prima aveva detto: “Se la vostra giustizia non
supera la giustizia dei dottori della legge e dei farisei, voi non
entrerete nel regno dei Cieli" (Mt 5,26). Nel leggere questa frase non
dobbiamo pensare solo ai farisei del tempo di Gesù, ma soprattutto al
fariseo che dorme in ciascuno di noi. Se Giuseppe, sposo di Maria,
avesse seguito la giustizia della legge dei farisei, avrebbe dovuto
denunciare Maria. Ma lui era “giusto” (Mt 1,19), possedeva già la nuova
giustizia annunciata da Gesù. Per questo, trasgredì l'antica legge e
salvò la vita di Maria e di Gesù. La nuova giustizia annunciata da Gesù
riposa su un'altra base, scaturisce da un'altra sorgente. Dobbiamo
costruire la nostra sicurezza dal di dentro, non in ciò che noi facciamo
per Dio, ma in quello che Dio fa per noi. È questa la chiave generale
per capire l'insegnamento di Gesù sulle opere di pietà. In ciò che
segue, Matteo applica questo principio generale alla pratica
dell'elemosina, della preghiera e del digiuno. Dal punto di vista
didattico, prima dice come non deve essere, e poi subito insegna come
deve essere.
Mt 6,2: Come non fare l'elemosina.
Il modo sbagliato, sia allora che oggi,
di fare l'elemosina è quello di usare un modo vistoso, per essere
riconosciuti ed acclamati dagli altri. Spesso sui banchi delle chiese si
vedono scritte queste parole: “Dono della famiglia tale”. In
televisione, ai politici piace mostrarsi come grandi benefattori
dell'umanità nelle inaugurazioni di opere pubbliche al servizio della
comunità. Gesù dice: Coloro che agiscono così hanno già ricevuto la loro
ricompensa.
Mt 6,3-4: Come fare l'elemosina.
Il modo corretto di fare elemosina è
questo: “Che la mano sinistra non sappia ciò che sta facendo la destra!”
Ossia devo fare l'elemosina in modo tale che nemmeno io devo avere la
sensazione di star facendo una cosa buona, che merita una ricompensa da
parte di Dio ed elogio da parte degli altri. L'elemosina è un obbligo. È
una forma di condividere qualcosa che possiedo, con coloro che non
hanno nulla. In una famiglia, ciò che è di uno è di tutti. Gesù elogia
l'esempio della vedova che dava persino ciò che gli era necessario (Mc
12,44).
Mt 6,5: Come non pregare.
Parlando del modo sbagliato di pregare,
Gesù menziona alcuni usi e costumi strani di quell'epoca. Quando veniva
suonata la trombetta per la preghiera del mattino, di mezzogiorno e del
pomeriggio, c'era gente che cercava di trovarsi in mezzo alla strada per
pregare solennemente con le braccia aperte facendosi così vedere da
tutti ed essere considerata, così, gente pia. Altri nella sinagoga,
assumevano atteggiamenti stravaganti, per attirare l'attenzione delle
comunità.
Mt 6,6: Come pregare.
Per non lasciare dubbi, Gesù esagera su
come pregare. Dice che bisogna pregare, in segreto, solo davanti a Dio
Padre. Nessuno ti vedrà. Anzi, forse, per gli altri, tu sarai una
persona che non prega. Non importa! Anche di Gesù lo dissero: “Non è da
Dio!” E questo perché Gesù pregava molto di notte e non gli importava
dell'opinione degli altri. Ciò che importa è avere la coscienza in pace
ed avere la certezza che Dio è il Padre che mi accoglie, e non a partire
da ciò che io faccio per Dio o a partire dalla soddisfazione che cerco
nell’essere apprezzato come una persona pia e che prega.
Mt 6,16: Come non fare digiuno.
Gesù critica le pratiche sbagliate del
digiuno. C'era gente che si rattristava nel volto, non si lavava, usava
vestiti stracciati, non si pettinava, in modo che tutti potessero vedere
che stava digiunando, ed in modo perfetto.
Mt 6,17-18: Come fare il digiuno.
Gesù raccomanda il contrario: Quando tu
digiuni, spargi profumo sulla tua testa, lavati il viso, in modo che
nessuno capisca che tu stai facendo digiuno, ma solo tuo Padre che è nei
cieli.
Come dicevamo prima, si tratta di un
cammino nuovo di accesso al cuore di Dio che si apre davanti a noi.
Gesù, per assicurarci interiormente, non chiede ciò che noi facciamo per
Dio, bensì ciò che Dio fa per noi. L'elemosina, la preghiera ed il
digiuno non sono soldi per comprare il favore di Dio, ma sono la
risposta di gratitudine all'amore ricevuto e sperimentato.
c) Ampliando l'informazione
Il contesto più ampio del vangelo di Matteo
Il vangelo di Matteo è stato scritto per
una comunità di giudei convertiti che stavano attraversando una crisi
profonda di identità in rapporto al loro passato. Dopo essersi
convertiti a Gesù, avevano continuato a vivere secondo le loro antiche
tradizioni e frequentavano le sinagoghe, insieme a parenti ed amici,
come prima. Ma soffrivano a causa di una forte pressione da parte degli
amici giudei che non accettavano Gesù come il Messia. Questa tensione
aumentò dopo l’anno 70 dC. Quando, nel 66 dC, scoppiò la rivolta dei
giudei contro Roma, due gruppi non vollero partecipare, il gruppo dei
farisei ed il gruppo dei giudei cristiani. Ambedue i gruppi sostenevano
che andare contro Roma non aveva nulla a che fare con la venuta del
Messia, come altri sostenevano. Dopo la distruzione di Gerusalemme da
parte dei romani nel 70, gli altri gruppi giudei scomparvero tutti. E
rimasero solo i farisei e i giudei cristiani. Ambedue i gruppi
pretendevano di essere gli eredi delle promesse dei profeti e, per
questo, aumentava la tensione tra i fratelli, a causa dell'eredità. I
farisei riorganizzarono il resto del popolo e presero posizione sempre
di più contro i cristiani, che finirono per essere scomunicati dalle
sinagoghe. Questa scomunica riaccese tutto il problema dell'identità.
Ora i cristiani erano in modo ufficiale e formale separati dal popolo
delle promesse. Non potevano frequentare più le loro sinagoghe, i loro
rabbini. E loro si chiedevano: Chi è il vero popolo di Dio: loro o noi?
Con chi sta Dio? Gesù è veramente il Messia?
Matteo, quindi, scrive il suo vangelo
(i) per questo gruppo di cristiani, come un vangelo di consolazione per
coloro che erano stati scomunicati e perseguitati dai giudei; aiutandoli
a superare il trauma della rottura; (ii) come un vangelo di
rivelazione, mostrando che Gesù è il vero Messia, il nuovo Mosè, che
compie le promesse; (iii) come vangelo della nuova pratica, mostrando
come devono fare per arrivare alla vera giustizia, maggiore della
giustizia dei farisei.
Una chiave per il Discorso della Montagna
Il Discorso della Montagna è il primo
dei cinque discorsi del vangelo di Matteo. Descrive le condizioni che
permettono a una persona di poter entrare nel regno di Dio: la porta di
entrata, la nuova lettura della legge, il modo nuovo di vedere e
praticare le opere di pietà; il modo nuovo di vivere in comunità. In una
parola, nel Discorso della Montagna, Gesù comunica il modo nuovo di
guardare le cose della Vita e del regno. Si tratta di una divisione che
serve da chiave di lettura:
Mt 5,1-16: La Porta di entrata.
Mt 5,1-10: Le otto Beatitudini aiutano a
percepire dove il regno è già presente (Mt tra i poveri ed i
perseguitati) e dove starà tra breve (Mt tra gli altri sei gruppi).
Mt 5,11-16: Gesù dirige parole di
consolazione ai discepoli ed avvisa: colui che vive le beatitudini sarà
perseguitato (Mt 5,11-12), ma la sua vita avrà un senso, un significato,
perché sarà sale della terra (Mt 5,13) e luce del mondo (Mt 5,14-16)
Mt 5,17-48;6,1-18: La nuova relazione con Dio: Una nuova Giustizia.
Mt 5,17-48: La nuova giustizia deve superare la giustizia dei farisei.
Gesù radicalizza la legge, cioè, la
conduce alla sua radice, al suo obiettivo principale ed ultimo che è
servire la vita, la giustizia, l'amore e la verità. I comandamenti della
legge indicano un nuovo cammino di vita, evitato dai farisei (Mt
5,17-20).
Subito Gesù presenta vari esempi di come
devono essere capiti i comandamenti della legge di Dio data da Mosè:
anticamente vi è stato detto, ma io vi dico (Mt 5,21-48)
Mt 6,1-18: La nuova giustizia non deve cercare ricompensa o merito.
(È il vangelo di questo Mercoledì della Ceneri)
Mt 6,19-34: Il nuovo rapporto con i beni della terra: una nuova visione della creazione.
Affronta i bisogni primari della vita:
alimenti, vestiti, casa, salute. È la parte della vita che produce più
angoscia nelle persone. Gesù insegna come rapportarsi ai beni materiali
ed alle ricchezze della terra: non accumulare beni (Mt 6,19-21), non
guardare il mondo con sguardo afflitto (Mt 6,22-23), non servire Dio e
il denaro nello stesso tempo (Mt 6,24), non preoccuparsi di ciò che
mangiamo e beviamo (Mt 6,23-34).
Mt 7,1-29: Il nuovo rapporto con le persone: una nuova vita in comunità.
Non cercare la pagliuzza nell'occhio di
tuo fratello (Mt 7,1-5); non gettare le perle ai porci (Mt 7,6); non
aver paura di chiedere le cose a Dio (Mt 7,7-11); la regola d'oro (Mt
7,12); scegliere il cammino stretto e difficile (Mt 7,13-14); fare
attenzione ai falsi profeti (Mt 7,15-20); non solo parlare ma agire (Mt
7,21-23); la comunità costruita su questa base resterà in piedi malgrado
la tempesta (Mt 7,24-27). Il risultato di queste parole è una nuova
coscienza dinanzi agli scribi e ai dottori (Mt 7,28-29).
6. Orazione - Salmo 40 (39)
Annunciare la grande giustizia di Dio
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
e confideranno nel Signore.
Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore".
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore".
Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho nascosto la tua grazia
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho nascosto la tua grazia
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia,
la tua fedeltà e la tua grazia
mi proteggano sempre,
poiché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono
e non posso più vedere.
Sono più dei capelli del mio capo,
il mio cuore viene meno.
la tua fedeltà e la tua grazia
mi proteggano sempre,
poiché mi circondano mali senza numero,
le mie colpe mi opprimono
e non posso più vedere.
Sono più dei capelli del mio capo,
il mio cuore viene meno.
Degnati, Signore, di liberarmi;
accorri, Signore, in mio aiuto.
Vergogna e confusione
per quanti cercano di togliermi la vita.
Retrocedano coperti d'infamia
quelli che godono della mia sventura.
Siano presi da tremore e da vergogna
quelli che mi scherniscono.
Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: "Il Signore è grande"
quelli che bramano la tua salvezza.
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.
accorri, Signore, in mio aiuto.
Vergogna e confusione
per quanti cercano di togliermi la vita.
Retrocedano coperti d'infamia
quelli che godono della mia sventura.
Siano presi da tremore e da vergogna
quelli che mi scherniscono.
Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: "Il Signore è grande"
quelli che bramano la tua salvezza.
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.
7. Orazione finale
Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua
Parola che ci ha fatto vedere meglio la volontà del Padre. Fa’ che il
tuo Spirito illumini le nostre azioni e ci comunichi la forza per
eseguire quello che la Tua Parola ci ha fatto vedere. Fa’ che noi, come
Maria, tua Madre, possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la
Parola. Tu che vivi e regni con il Padre nell'unità dello Spirito Santo,
nei secoli dei secoli. Amen.
da | O.Carm
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