Tempo di Quaresima
1) Preghiera
Accompagna con la tua benevolenza,
Padre misericordioso,
i primi passi del nostro cammino penitenziale,
perché all’osservanza esteriore
corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Padre misericordioso,
i primi passi del nostro cammino penitenziale,
perché all’osservanza esteriore
corrisponda un profondo rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo 9,14-15
In quel tempo, giunto Gesù all’altra
riva del lago, nella regione dei Gadareni, gli si accostarono i
discepoli di Giovanni e gli dissero: “Perché, mentre noi e i farisei
digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?”.
E Gesù disse loro: “Possono forse gli
invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno
però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno”.
3) Riflessione
• Il vangelo di oggi è una versione
abbreviata del vangelo che abbiamo già meditato a Gennaio, quando ci
venne proposto lo stesso tema del digiuno (Mc 2,18-22), ma con una
piccola differenza. La liturgia di oggi omette tutto il discorso sul
rammendo nuovo su un panno vecchio e del vino nuovo in un vecchio otre
(Mt 9,16-17), e concentra la sua attenzione sul digiuno.
• Gesù non insiste nella pratica del
digiuno. Il digiuno è un’usanza molto antica, praticata in quasi tutte
le religioni. Gesù stesso la praticò per quaranta giorni (Mt 4,2). Ma
lui non insiste con i discepoli per fare lo stesso. Li lascia liberi.
Per questo, i discepoli di Giovanni Battista e dei farisei, che erano
obbligati a digiunare, vogliono sapere perché Gesù non insiste nel
digiuno.
• In quanto allo sposo, sta con loro e
quindi non hanno bisogno di digiunare. Gesù risponde con un paragone.
Quando lo sposo sta con gli amici dello sposo, cioè, durante la festa
delle nozze, loro non hanno bisogno di digiunare. Gesù si considera lo
sposo. I discepoli sono gli amici dello sposo. Durante il tempo in cui
lui, Gesù, sta con i discepoli, è la festa delle nozze. Verrà un giorno
in cui lo sposo non ci sarà più. Allora, possono digiunare se così
vogliono. In questa frase Gesù allude alla sua morte. Sa e si rende
conto che se continua lungo questo cammino di libertà, le autorità
religiose vorranno ucciderlo.
• Il digiuno e l’astinenza della carne
sono pratiche universali e ben attuali. I mussulmani hanno il digiuno
del Ramadan, durante il quale non mangiano, né bevono, fino allo spuntar
del sole. Sempre di più, e per diversi motivi, le persone si impongono
qualche forma di digiuno. Il digiuno è un mezzo importante per
controllarsi, e dominarsi, ed esiste in quasi tutte le religioni. E’
anche apprezzato dagli sportivi.
• La Bibbia fa molto riferimento al
digiuno. Era una forma di penitenza per giungere alla conversione.
Mediante la pratica del digiuno, i cristiani imitavano Gesù che digiunò
quaranta giorni. Il digiuno tende a raggiungere la libertà di mente, il
controllo di sé, una visione critica della realtà. E’ uno strumento per
mantenere libera la mente e per non lasciarsi trasportare da qualsiasi
vento. Grazie al digiuno, aumenta la chiarezza di mente. Ed è un mezzo
che aiuta a curare meglio la salute. Il digiuno può essere una forma di
identificazione con i poveri che sono obbligati al digiuno tutto l’anno e
raramente mangiano la carne. Ci sono anche coloro che digiunano per
protestare.
• Anche se oggi il digiuno e l’astinenza
non si fanno più, l’obiettivo alla base di questa pratica continua
inalterato ed è una forza che deve animare la nostra vita: partecipare
alla passione, morte e risurrezione di Gesù. Dare la propria vita per
poterla possedere in Dio. Prendere coscienza del fatto che l’impegno con
il Vangelo è un viaggio senza ritorno, che esige perdere la vita per
poterla possedere e ritrovare tutto in piena libertà.
4) Per un confronto personale
• Qual è la forma di digiuno che pratichi? E se non ne pratichi nessuna, qual è la forma che potresti praticare?
• Il digiuno, come può aiutarmi a prepararmi meglio per la festa della pasqua?
5) Preghiera finale
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato. (Sal 50)
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato. (Sal 50)
da | O.carm
Nessun commento:
Posta un commento