Il mercato editoriale registra un ribasso di
fatturato del 20% dal 2011, il numero dei titoli stampati si restringe ancora
di più, mentre il 55% degli italiani dichiara di non aver letto nemmeno un
libro. I dati presentati dall'AIE alla Fiera internazionale del Libro a
Francoforte non sono incoraggianti.
Alessandro Zaccuri (inviato di
Avvenire): "Secondo me la
sfida che ha l’editoria in questo momento è quella di una popolazione italiana
che è cresciuta vertiginosamente in quanto a scolarità ma non è
cresciuta adeguatamente quanto a consumi
culturali. Qui bisogna intervenire. E’ importante che il ruolo della scuola sia
valorizzato come luogo di incentivazione alla lettura ma bisogna anche
insistere affinché questa educazione alla lettura sia
condivisa dalle famiglie. La lettura è una pratica che vive di contagio, non
vive di ammonimenti. Io credo che a volte le campagne di promozione
alla lettura abbiano un atteggiamento un po’ troppo
compiaciuto. Si legge non solo per leggere ma per trovare le parole per
raccontarsi. Si sensibilizza perché è un piacere, non per imparare a evadere
ma per stare dentro il mondo".
E sull'assegnazione del Nobel per la
Letteratura al francese Patrick Modiano: "In questo
momento molti autori di prestigio appartengono ad aree di crisi, non della
letteratura, che è in crisi un po’ ovunque, ma della
geopolitica. Andando a prendere un autore francese peraltro non giovanissimo -
che certo ha dentro la sua produzione valori importanti come la memoria,
la Parigi occupata dai nazisti, ma ormai di un passato abbondantemente
codificato, accettato e condiviso - toglie un poco anche dall’imbarazzo
l’Accademia di Svezia".
Raccontiamo poi la storia di Davide Gasparotto,
direttore della Galleria Estense di Modena, che da dicembre andrà a dirigere le
collezione di pittura del Getty Museum di Los Angeles, il più importante museo
americano della costa occidentale. "C’è il dispiacere di lasciare l’Italia dove le opere non sono
custodite solo nei musei ma sono diffuse nel territorio. D’altra parte è
una sfida e un’opportunità per me. Purtroppo nel nostro paese non c’è
stata una vera volontà, soprattutto a livello politico, di sostegno dei
beni culturali, anche se a parole dai politici si sente molto parlare di
beni culturali. Poi qui non c’è molto
la cultura della donazione, del mecenatismo, molto diffusa negli Usa,
anche per le facilitazioni che ci sono a livello fiscale".
Gasparotto fa parte di quei 94mila che espatriano ogni anno dal Belpaese.
Spiega il lavoro realizzato per mettere in sicurezza i tesori della Galleria -
che riaprirà l'anno prossimo - nel post terremoto che colpì l'Emilia, commenta
l'eredità artistica dello scultore polacco Mitoraj, appena scomparso, e si
sofferma su cosa hanno da insegnare i paesi anglosassoni nell'ambito della
gestione, tutela e valorizzazione dei beni culturali:
"L’aspetto dell’educazione all'arte e della formazione è molto curato
in queste aree geografiche e culturali. E poi c’è l’aspetto della ricerca, da
noi molto superficiale. Per esempio - precisa - da noi le stesse mostre sono un
fenomeno da cassetta, molto poco meditate, commerciali, poco frutto del
tentativo di trasmettere il senso di ricerca ad un pubblico più vasto. Si
va al ribasso. E pure il ruolo dei privati è ambiguo, le mostre nascono un po’
in sottovuoto e trasmettono poco allo spettatore".
(Antonella Palermo)
da | radiovaticana
Nessun commento:
Posta un commento