Famiglia e società sono ben più saldamente intrecciate di
quanto si possa pensare. Per Roberto Volpi, statistico, scrittore, esperto nel
coniugare i dati della ricerca scientifica con i comportamenti sociali - autore
del libro "La nostra società ha ancora bisogno della famiglia? Il caso
Italia", edito da Vita e Pensiero (Università Cattolica di MIlano) -
vale la pena riflettere sul fatto "se le società occidentali
terranno, continuando lo scivolamento della famiglia verso forme di famiglia a
sempre più bassa responsabilità di coppia ed individuale. E se i tassi di
fecondità e di nascita rimarranno drammaticamente lontani dalla soglia di
sostituzione delle generazioni".
"La famiglia tradizionale, fondata sul matrimonio
tra uomo e donna ed aperta ai figli, ha svolto un ruolo fondamentale nel
risollevare l'Italia uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Poi la sua traettoria
vitale ha perso consistenza, fino ad oggi, con la famiglia caratterizzata dalla
perdita di prestigio che si misura in numeri di matrimoni e di figli mai così
bassi nella storia italiana e occidentale". La "polverizzazione"
della famiglia in forme sempre più "provvisorie" è
"culturale" e trova la "sua origine nella transizione in atto in
Occidente da una società i cui assetti economici e produttivi necessitavano di
una forte famiglia di tipo tradizionale in una società che cerca invece
nell'individuo la sua forma base", che rivendica i vantaggi e talvolta la
superiorità della sua condizione.
(Luca Collodi)
da | radiovaticana
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