“La
Chiesa è una fiaccola che accompagna il popolo in cammino”. Così padre Federico
Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, si è espresso nel briefing con
i giornalisti, nel terzo giorno del Sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia.
La fede non è aderire ai contenuti – ha sottolineato padre Lombardi – ma
un’adesione, un’incontro, un’alleanza con Cristo. Evidenziato anche che, tra
ieri pomeriggio e questa mattina, molti sono stati gli interventi e
testimonianze provenienti dall’Africa. Il servizio di Massimiliano
Menichetti:
Centrale nel confronto dei
vescovi ha detto padre Lombardi il tema della crisi della fede e della famiglia:
“La crisi delle famiglie nella Chiesa, e anche la crisi delle famiglie
cristiane nella società, è molto collegata alla crisi generale della fede in
questo tempo. Si è notato come bisogna essere attenti a ricordare che la fede
non è aderire solo a dei contenuti, a degli insegnamenti, ma la fede è
anzitutto una adesione personale a Cristo, una scelta per Cristo, un incontro
con Cristo, un’alleanza con Lui”.
Quindi, i vescovi sottolineano
la necessità di affidarsi a Dio piuttosto che cedere a se stessi:
“Molti interventi hanno parlato della fiducia che bisogna avere
nella grazia di Dio: non prendere la nostra debolezza come misura, ma la grazia
di Dio e la fiducia nella grazia di Dio, come misura del nostro agire, delle
nostre decisioni. E, in questo senso della fiducia nella grazia, si è parlato
spesso dell’importanza della preghiera e della spiritualità nella vita
familiare e ci sono stati alcuni interventi molto belli sul tema del perdono e
della riconciliazione nella vita familiare, i pellegrinaggi ai santuari in cui
si prega Maria, perché aiuti a trovare la grazia del perdono e della
riconciliazione”.
E’ stata sottolineata,
inoltre, la debolezza di fede di molti battezzati, che spesso porta al
matrimonio senza che i coniugi ne abbiano la giusta consapevolezza. Il legame
tra Battesimo e Matrimonio, rimarcano, non può essere solo una tradizione
culturale o un’esigenza sociale, ma deve essere inteso come una decisione
vocazionale. “Tema ricorrente – ha detto padre Lombardi – il rapporto tra
verità e misericordia, tra fedeltà alla dottrina e magistero della Chiesa e
l’attenzione alla sofferenza di tante persone”:
“Si
è fatto riferimento al contesto in cui viviamo come a un contesto di cultura
della libertà, in cui noi dobbiamo muoverci nel riproporre la dottrina oggi. Un
intervento interessante ha ricordato per analogia il Concilio Vaticano II: è
riuscito, affrontando il tema della libertà religiosa, a conciliare il tema
della fedeltà alla verità e dell’impegno della Chiesa per la verità e la
libertà religiosa, pensando che possa esserci un’analogia sullo sforzo che il
Sinodo deve fare adesso anche per i temi della pastorale familiare”.
Poi, si è guardato al servizio
che la Santa Sede svolge nell’ambito internazionale per sostenere la famiglia e
una corretta visione di questa realtà, in confronto alle ideologie che tendono
a indebolirla, come la “dittatura del pensiero unico” che mira a introdurre
nella società controvalori che distorcono la visione del matrimonio come unione
tra uomo e donna.
Punti di criticità anche la
crisi di valori, il secolarismo ateo, l’edonismo, l’ambizione del potere che –
dicono – oggi distruggono la famiglia, la snaturano, indeboliscono le persone
e, di conseguenza, rendono fragile anche la società. Quindi, i presuli hanno
incoraggiato alla missionarietà, soprattutto nei giovani:
“Si è parlato della missionarietà che va incoraggiata, delle tante
esperienze positive di annuncio della famiglia con entusiasmo da parte di
giovani, da parte di movimenti. Si è ricordato il Papa Francesco a Rio de
Janeiro, che invitava i giovani a essere missionari del coraggio della
stabilità, nel confronto di una cultura del provvisorio. E quindi, il Sinodo è
stato anche invitato a far sentire il suo sostegno per coloro che si impegnano
per una missione positiva della famiglia oggi”.
E’ stata evidenziata la
famiglia quale luogo di bellezza, di relazione e culla in cui nascono le
vocazioni, dove il rapporto tra sacerdozio e famiglia cresce e si sostiene
nella preghiera. Famiglia come luogo di accoglienza:
“La famiglia, come luogo dell’accoglienza delle persone più
fragili o più deboli, in particolare dei malati e degli anziani, come luogo di
tenerezza e di conforto per la sofferenza, nell’ambito familiare”.
Numerosi interventi – ha detto
padre Lombardi – sono stati dedicati all’Africa e Medioriente che vivono
in contesti politici, economici e religiosi difficili e dove vanno incentivati
percorsi di pace e giustizia. In Africa, tante le sfide, come la poligamia,
levirato, sètte, guerra, povertà, il doloroso dramma della migrazione, la pressione
internazionale per il controllo delle nascite.
Quanto all’indissolubilità del
matrimonio i vescovi hanno evidenziato che oggi sembra che la legge si
contrapponga al bene della persona. In realtà, la verità del legame coniugale e
della sua stabilità è iscritta nella persona stessa, precisano, quindi non si
tratta di contrapporre legge e persona, ma di comprendere come aiutare a non
tradire la propria verità. Guardando poi alle nuove tecnologie si sente
l’esigenza di un nuovo linguaggio nell’annuncio del Vangelo. Suggerita infine
una riflessione sulle famiglie che non hanno avuto il dono dei figli pur
desiderandolo, così come su quelle delle regioni colpite dal virus Ebola.
da | Radio vaticana
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