giovedì 19 marzo 2015

Letture, commento e preghiere di Giovedì 19 Marzo 2015

giuseppe7

19 marzo 2015

IV Settimana del Tempo di Quaresima

SAN GIUSEPPE

SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA


Ecco il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia.

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedici di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza. Amen

PRIMA LETTURA

2 Sam 7, 4-5.12-14.16 – Dal secondo libro di Samuele
3samuele profetaIn quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 88
RIT: In eterno durerà la sua discendenza.
Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua anime del purgatoriofedeltà». RIT

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono». RIT
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele». RIT

SECONDA LETTURA

Rm 4, 13.16-18.22 – Dalla lettera di san Paolo ai Romani.
Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù abramo (2)della giustizia che viene dalla fede. Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono. Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Beato chi abita nella tua casa, Signore: senza fine canta le tue lodi.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO

Mt 1, 16.18-21.24 Dal Vangelo secondo Matteo
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a SognoDiSanGiuseppevivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

IN ALTERNATIVA:
Lc 2,41-51 Dal Vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza
che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella ritrovamento di Gesù nel tempio3comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Uomo giusto: tutto disponibilità e obbedienza.
Il beato papa Paolo VI, il 19 marzo 1965, nell’omelia rivolta ai fedeli durante la sua visita alla parrocchia di San Giuseppe al Trionfale a Roma, parlando ai presenti si espresse così: “Che cosa di più umile, di più semplice, di più silenzioso, di più nascosto ci poteva offrire il giuseppe e gesù6Vangelo da mettere accanto a Maria e Gesù?” Troviamo che la figura
di san Giuseppe è delineata dai tratti della modestia, la più popolare, la più comune, la più – si direbbe, usando il metro dei valori umani – insignificante, giacché non troviamo in lui alcun aspetto che ci possa dare ragione della reale grandezza e della straordinaria missione che la provvidenza gli ha affidato. Guardandolo nello specchio del racconto evangelico, san Giuseppe si presenta con i tratti più salienti dell’estrema umiltà: un modesto, un povero, un piccolo, un semplice operaio che nulla ha di speciale, che non lascia nel Vangelo stesso nessuno accento della sua voce. Oggi la Santa Chiesa ci invita a contemplare questa figura di sposo della Vergine Maria. Un invito che ci può aiutare molto ad accogliere alcuni doni, virtù e qualità giuste per la nostra missione che ci è stata affidata da Dio e dalla Chiesa.

L’evangelista Matteo nel tèssere l’elogio di Giuseppe, lo esaurisce sbrigativamente con una frase: “Giuseppe era giusto“, perché si è impegnato ad eseguire la volontà di Dio; non ha mai avanzato la pretesa di rivendicare uno scampo di autonomia personale per attendere a qualcosa di suo. Davvero era un’anima di preghiera, che non si stancava mai di contemplare con meraviglie il grande mistero che viveva ogni giorno nel suo umile lavoro. Davvero Dio si nasconde, come diceva appunto il Beato Papa, nelle “cose” piccole del mondo per distogliere l’uomo dalla tentazione della grandezza. Gli evangelisti ci dicono che Maria: “custodiva tutte queste cose nel suo cuore“: Indubbiamente san san giuseppeGiuseppe stava nella stessa dimensione. L’evangelista Matteo ci presenta Giuseppe, “uomo giusto” che amava e stimava Maria, ma che poi si trovò dinanzi a una situazione molto dolorosa e difficile, che non riusciva, non poteva capire. D’altra parte, vedeva in Maria il segno della maternità, l’attesa di un figlio. Dunque, ha la consapevolezza di trovarsi a tu per tu con un evento misterioso umanamente inspiegabile. L’uomo giusto si abbandonò fiduciosamente al mistero di Dio, e manifestò la sua totale disponibilità. La lettera ai Romani della seconda lettura della liturgia di oggi è sulla linea del Vangelo. Il Vangelo dice che Giuseppe era un uomo “giusto”, cioè cercava sinceramente la volontà di Dio, non il proprio interesse; l’autore osserva che la giustizia viene dalla fede. Chiediamo la stessa fede, la stessa fiducia, la stessa docilità, la stessa generosità e purezza di amore per noi e per tutti coloro che hanno responsabilità nella Chiesa, affinché le meraviglie di Dio si attuino anche nel nostro tempo.  (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERAgiuseppe6

Padre onnipotente e santo, che Ti servi degli uomini per compiere i Tuoi disegni di amore, insegnaci ad imitare il nostro fratello san Giuseppe che per tutta la vita Ti ha lodato e glorificato. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.

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