domenica 15 dicembre 2013

MEDITAZIONE DEL GIORNO

MEDITAZIONE DEL GIORNO


Sei tu o dobbiamo aspettarne un altro?

Frastornato. Scarico, a disagio e con la voglia di fuggire.
La vita è anche questo, talvolta ti si avvolge contro come l'anaconda, cercando di soffocarti. All'apparenza essa sembra delicata, calorosa e carezzevole... ma tutto ciò lo fa per ucciderti.
Che è successo?
Penso veramente a chi si sente tradito dalla vita, a chi è schiacciato dalla malattia, dalla perdita del lavoro, dal lutto, da un amore o un'amicizia finita.
L'altro giorno tornavo a casa ripensando ad un video visto negli ultimi giorni e mi sono fermato su Ponte Sisto semplicemente ad osservare i passanti, scrutandone i volti, cercando immedesimarmi nelle storie nascoste dietro sciarpe e cappotti. Dietro ogni volto, una storia. E non voglio scordarmi che in ogni storia possono esserci profonde sofferenze.

E allora che ci stiamo a fare qui? Perché continuare a leggere ancora questa Parola? Non è essa illusione, infantile fuga dalla realtà?
Mi guardo un po' attorno e mi domando, insieme a molti di voi immagino: dov'è Dio? Insomma la situazione nel mondo non mi pare così rosea, eppure i cristiani vengono a raccontarmi che il loro Dio è venuto a salvare l'uomo duemila anni fa!
Beh, qualcosa dev'essere andato storto... o si saranno sbagliati.
Per non importunare tanti miei fratelli, mi rivolgo al diretto interessato: sei tu? Sei veramente tu il Cristo Salvatore? Sei tu l'Atteso delle genti?
Devo averla già sentita questa domanda... :-)
E' proprio il nostro amico Giovanni ad averla pronunciata, ed è per questo che Gesù ne riconosce la grandezza. Domanda da cento milioni di dollari: sei tu?
No perché, sai Gesù, qui si fatica un pochino a vedere tutta questa tua presenza. Si vorrebbe una maggiore decisione, un intervento un poco più invasivo su questo mondo.
A dire il vero mi attenderei un intervento anche sulla mia vita: oh, non sono mica qui a chiederti qualche desiderio da lampada di Aladino eh? No, sono desideri seri.
Vorrei risolvere un conflitto con quella persona, riconciliarmi con quell'altra, trovare più tempo per la vita interiore... immedesimandomi in altri ti chiederei di trovare un lavoro, di poter educare al meglio i miei figli, di trovare finalmente un amore fedele...
Sei tu? Sei tu colui che può reggere queste domande? Colui che può reggere una vita intera? O devo andare da qualcun altra?

Non so rispondere. Veramente. Prendo in mano il vangelo di questa domenica. Mi accorgo che Giovanni era in una situazione un po' simile alla mia. E' in carcere e sa che presto farà una brutta fine.
Ha vissuto la propria vita all'insegna di una ferma predicazione alla conversione per il perdono dei peccati, ha fatto fare penitenza, ha riconosciuto il Messia in Gesù di Nazareth.
Cosa pensava Giovanni del Messia?
Sfoglio le pagine e vado a rileggere il vangelo di domenica scorsa: "Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco".
Ebbene Gesù è arrivato, ha cominciato a predicare ad incontrare gli uomini e le donne del suo tempo, ma di scure non si è vista nemmeno l'ombra! Nessuno è ancora stato bruciato.
Per questo il Battista rimane perplesso, manda un ambasciatore a chiedere: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?".
Mi sembra che ci sia posta per me. Non possiedo mai Gesù e mai lo possiederò, anche se sono prete. Gesù è uno che spiazza sempre, spariglia le carte, stupisce, rompe gli schemi della mia testa!
Sì, vieni Signore Gesù, apri il mio cuore allo stupore,
spiazzami ogni volta che so già quel che hai da dirmi,
ogni volta che conosco a memoria le tue parole e dunque penso di conoscerti.
E invece chiami anche me alla conversione, come hai chiamato il Battista; mi chiami a cambiare quel Dio che spesso disegno e predico a mia immagine e somiglianza.
Lascio le mie idee per aprirmi allo stupore.

"Andate e riferite a Giovanni ciò che vedete e udite..." ed ecco quell'elenco che apre il cuore, un elenco di segni messianici presenti nel profeta Isaia che Gesù sta incarnando in sé. E' veramente quello che sta accadendo di fronte ai loro occhi... quindi il Messia è proprio Lui! Non ci sono dubbi!
Tutto ciò è vero. Ma i conti non mi tornano. Oggi è così, voglio fare le pulci al Signore.
Per alcuni ciechi che furono guariti, la maggioranza rimase tale. E questo vale per gli zoppi, per i poveri, per i morti.
E poi se guardiamo alla nostra vita non è così? Chi ci toglie dalle nostre beghe, dai nostri conflitti, da ciò che ci opprime?
Nessuno.
Tuttavia... eh... tuttavia una strada c'è. Ed è quella indicata da Gesù: andate, udite e vedete. In questa mia vita sono io che ho la possibilità di udire e vedere. Udire parole che siano per me segno di una presenza più grande.
Mai capitato che in un giorno in cui sei a terra, incontri una persona che con due semplici battute, ti dona semplicemente un sorriso alla giornata? Eppure non ti ha risolto i problemi. Ma intuisci dentro di te, come dire?, che ti ha aiutato nel suo piccolo a rinascere! Intuisci dentro di te una piccola sorgente di gioia.
Oppure una telefonata, una lettera, un messaggio...
Sono io che nella mia vita posso avere orecchie e occhi per leggere i segni della sua presenza nella mia vita. Non saranno mai a senso unico, non risolveranno mai i problemi... sono solo dei segni. Ma dei segni che fanno vivere, sorgenti di gioia e di pace!
Sono veri, autentici... se li so leggere ed accogliere!
Oggi è la domenica Gaudete, "gioite"... o Domenica della gioia.
Nella prima lettura abbiamo ascoltato questo invito: si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non temete!
Quali prove abbiamo per non temere? Nessuna. Eppure tantissime.
Amici in giro ci sono sorgenti di gioia inaspettate. Lì troveremo il Cristo pronto per dissetarci.
Suscita in me, Spirito Santo, la capacità di leggere i segni di un Regno che è già qui in mezzo a noi.
Gli indizi della sua presenza ci sono. Eccome.
Guardati attorno. Non accadranno miracoli.
Riceverai un'email. Incontrerai una persona. Leggerai un libro. Ascolterai una notizia. Tuo figlio ti sorriderà...
Coraggio, amici!!! Cerchiamo queste sorgenti di gioia e siamo noi stessi, per altri, zampillanti fonti di letizia!

Signore, non andrò altrove a cercarti. So che sei proprio tu colui che deve venire, che è già venuto!
Hai cosparso la mia settimana di indizi... ti troverò!

don Carlo Occelli

Nessun commento:

Posta un commento