sabato 18 gennaio 2014

Meditazione 18 gen.


Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori

Il Nuovo Testamento è invito alla conversione, a lasciare i pensieri vecchi, le dottrine vecchie, le strutture vecchie, le modalità vecchie, usi e costumi vecchi, le tradizioni vecchie. L’Antico Testamento spesso si apre a visioni stupende di Dio, rimane tuttavia ancora in esso qualcosa di vecchio che occorre abolire. Leggiamo il Salmo e comprenderemo. Ciò che si chiede a Dio non ha posto nel cuore di Dio. 

Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile. Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte», nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce. Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno. Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te. Se tu, Dio, uccidessi i malvagi! Allontanatevi da me, uomini sanguinari! Essi parlano contro di te con inganno, contro di te si alzano invano. Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te! Li odio con odio implacabile, li considero miei nemici. Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità (Sal 139 (138) 1-24).

Il Salmista ha un desiderio nel cuore: che Dio elimini i peccato dalla sua vista. Anzi chiede al suo Signore che sia Lui, Dio, ad uccidere i malvagi. Quest’uomo, espressione della mentalità del Vecchio Testamento, rivela e manifesta il suo odio implacabile verso quanti si oppongono al suo Signore, al suo Dio. È come se li volesse cancellare dalla faccia della terra. Ora questa visione non è lontana dalla mentalità di scribi e farisei, che hanno bloccato il cammino della rivelazione esclusivamente su alcuni passi dell’Antica Scrittura, mentre essa nella sua globalità a poco a poco ha rivelato la grande misericordia di Dio verso tutto il mondo del peccato.

Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Gesù non è venuto per uccidere l’empio e neanche per inculcare odio verso i peccatori. La sua missione è di invitare alla conversione proprio i peccatori, quanti si oppongono a Dio e vivono ancora nella trasgressione della sua Legge. Cristo Signore vede la sua missione in tutto simile a quella di un buon medico. Il buon medico non si è fatto medico per uccidere i malati o solamente per aiutare i sani a rimanere in buona salute. Il buon medico è buon medico proprio se sa curare i malati, se sa donare loro un’ottima guarigione. E così è per Gesù. Lui è un buon missionario del Padre se è capace di trarre fuori dal peccato gli uomini. Oggi vede Levi e lo trae fuori. Non solo, fa di lui un altro buon missionario per trarre fuori dal peccato tutti i suoi fratelli peccatori. Altre cose non appartengo a Cristo Signore. Sono dell’uomo che vive nel peccato e nella morte. Lui invece è dalla luce e dalla grazia e in esse vuole condurre i fratelli.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri missionari di Gesù.

Costantino Di Bruno

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