mercoledì 15 gennaio 2014

Meditazione di mercoledì 15 gennaio 2014



Al mattino presto si alzò quando ancora era buio

Mosè, uomo di Dio, per conoscere e riferire la volontà di Dio, si ritirò presso il Signore per ben due volte, la seconda vi rimase quaranta giorni e quaranta notti. Ecco come il testo sacro racconta questo duplice evento. 

Il Signore disse a Mosè: «Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli». Mosè si mosse con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio. Agli anziani aveva detto: «Restate qui ad aspettarci, fin quando torneremo da voi; ecco, avete con voi Aronne e Cur: chiunque avrà una questione si rivolgerà a loro». Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti (es 24,12-18).

Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole. Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore (Es 34,28-35). 

Nessuno potrà dire la Parola di Dio, se non frequenta il suo Signore. Se non dimora presso di Lui. Se sta lontano da Lui. Questa regola è per ogni uomo. Essendo Cristo Gesù perfetto e vero uomo, anche Lui deve sul monte, dimorare presso il Padre, il Padre ascoltare, con il Padre dialogare, dal Padre lasciarsi inondare di verità e giustizia, di santità, carità, misericordia, compassione per ogni uomo. Allontanarsi dal Padre è perdere il contatto con la verità di Dio. All’istante si entra nella falsità umana. 

E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Anche la Chiesa è chiamata a dare la vera Parola di Dio, a compiere la più pura volontà del suo Signore. Potrà fare questo se come Mosè, come Gesù, saprà recarsi presso il Padre, dimorare presso di Lui, da Lui lasciarsi inondare di luce, verità, giustizia, carità, misericordia, compassione, pietà per ogni uomo. La Chiesa deve essere perennemente un riflesso del cuore di Dio, di Cristo, nello Spirito Santo. Urge allora che ogni discepolo del Signore curi la sua dimensione spirituale, che non è quella di rimanere nel suo cuore, pensare dal suo cuore, dire dal suo cuore. È invece quella di immergersi nel cuore del Padre, per parlare dal cuore del Padre, amare da esso, sentire e relazionarsi sempre da esso. È come se la Chiesa fosse chiamata ad essere cuore di Cristo Gesù, cuore del Padre tra i suoi figli. Questa è la sua verità, non altre. Altre verità vengono dal cuore dell’uomo e sono false vie di salvezza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci cuore di Cristo e di Dio.

Costantino Di Bruno

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