lunedì 20 gennaio 2014

Meditazione 20 gen


Ma vino nuovo in otri nuovi!

Chi si applica allo studio della Legge, chi si inoltra sui sentieri della santità, deve farlo con una sola finalità, un solo scopo: penetrare nel cuore di Dio, infinito, divino, eterna novità e verità, per attingere da esso quella sapienza sempre nuova che deve illuminare il cammino dell’uomo sulla nostra terra. Il Siracide così ha compreso questa sua missione di scriba e sapiente del Signore e secondo questo scopo la viveva. 

Differente è il caso di chi si applica a meditare la legge dell’Altissimo. Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi e si dedica allo studio delle profezie. Conserva i detti degli uomini famosi e penetra le sottigliezze delle parabole, ricerca il senso recondito dei proverbi e si occupa degli enigmi delle parabole. Svolge il suo compito fra i grandi, lo si vede tra i capi, viaggia in terre di popoli stranieri, sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini. Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino per il Signore, che lo ha creato; davanti all’Altissimo fa la sua supplica, apre la sua bocca alla preghiera e implora per i suoi peccati. Se il Signore, che è grande, vorrà, egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza: come pioggia effonderà le parole della sua sapienza e nella preghiera renderà lode al Signore. Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza e riflettere sui segreti di Dio. Manifesterà la dottrina del suo insegnamento, si vanterà della legge dell’alleanza del Signore. Molti loderanno la sua intelligenza, egli non sarà mai dimenticato; non scomparirà il suo ricordo, il suo nome vivrà di generazione in generazione. I popoli parleranno della sua sapienza, l’assemblea proclamerà la sua lode. Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé. Dopo aver riflettuto, parlerò ancora, sono pieno come la luna nel plenilunio. Ascoltatemi, figli santi, e crescete come una rosa che germoglia presso un torrente. Come incenso spargete buon profumo, fate sbocciare fiori come il giglio, alzate la voce e cantate insieme, benedite il Signore per tutte le sue opere. Magnificate il suo nome e proclamate la sua lode, con i canti delle labbra e con le cetre (Sir 38,34-39,15). 

Invece quante parole di stoltezza, insipienza, falsità, menzogna, tenebra, buio totale negli scribi e nei farisei del tempo di Gesù. Essi non attingono sapienza, verità, santità dal cuore di Dio. Non lo conoscono. Neanche sanno chi è Dio. Per loro Dio è la loro tradizione, i loro usi e costumi, la religione deviata. Dio è il loro cuore pieno di peccato. Ma è sempre così. Il pericolo di sostituire il cuore di Dio con il proprio cuore è sempre nascosto, invisibile e sono molti coloro che vi cadono. Quando questo avviene è la morte della vera fede e della vera religione. Una chiesa moderna, attuale, che vive nell’oggi degli uomini e della loro storia non è quella che si arrocca sul passato e neanche quella che lo abbandona. Non è quella tradizionalista e neanche quella progressista. La vera Chiesa è quella che sa entrar nel cuore di Cristo Gesù e dal cuore di Cristo trarre le novità di amore, misericordia, verità con le quali arricchire ogni uomo. È il cuore di Cristo che diviene cuore della Chiesa la sua sola ed unica novità. 

I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Chi ci rende nuovi è l’acquisizione della vera sapienza, frutto in noi dello Spirito Santo. Ma lo Spirito del Signore non viene a noi sempre per via immediata, diretta, dal Cielo nel nostro cuore. Viene quasi sempre per via indiretta. Viene attraverso la via di Cristo Gesù, che oggi è la via della Chiesa, via del cristiano. È il cristiano oggi la luce di sapienza e di vera intelligenza per il mondo intero. Gesù però ci avverte che se la luce che è in noi diventa tenebra, grande è la nostra tenebra e il mondo rimarrà nel buio dell’insipienza e della stoltezza. È il cristiano oggi l’otre nuovo che deve dare al mondo il vino nuovo dello Spirito Santo. Il cristiano perennemente deve attingere lo Spirito dalla Chiesa e da Dio, ascoltando e pregando, elevandosi in dottrina e grazia. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci otri nuovi dal vino nuovo.
Costantino di Bruno

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