martedì 24 febbraio 2015

SANTA TERESA: MAESTRA DEGLI SPIRITUALI

Oh come vorrei scrivere con più mani, perché mentre fisso una non dimentichi l'altra!
(Cammino, autografo dell'Escorial 34,4)

Il Libro della Vita è il racconto di un'avventura d'amore, vissuta prima con impeto fanciullesco e generoso, poi con inquietudine e dopo nuovamente protesa gioiosamente all'incontro con lo Sposo, con la sua Sacra Umanità. E' il racconto dell'incontro con l'Amico dal quale sappiamo di essere amati. Libro che diviene una guida per ciascuno di noi perché la Madre Teresa ha descritto la propria storia personale, ma ponendola come un cammino di esperienza per altri. E ce lo dice esplicitamente quando annota che è sua intenzione scrivere "per ingolosire le anime di un bene molto alto" (V 18, 8). La prima copia del Libro della Vita si trova nel monastero dell'Escorial insieme con la prima redazione del Cammino di perfezione e il manoscritto delle Fondazioni.

Il Cammino di perfezione é l'opera in cui Teresa spiega alle sue monache del primo monastero riformato, quello di San Giuseppe ad Avila, il cammino di orazione. Sono tempi difficili per la Spagna e per la Chiesa così la santa espone nel Cammino propone alle monache di svolgere una missione importante, socialmente ed ecclesialmente, l'unica per cui vale la pena dirsi carmelitane scalze: servire e sostenere la Chiesa e i suoi "capitani" con la preghiera. Ma perché la preghiera sia vera, la comunità deve essere in armonia, distaccata dal mondo e umile. Se la prima redazione del Cammino è conservata nel monastero dell'Escorial, la seconda e definitiva è custodita nel monastero di Valladolid. Ecco perché nelle abbreviazione a volte possiamo trovare "Cammino E" o "Cammino V"

Le Fondazioni per Teresa sono proprio un libro d'avventure, scritto anche con una vena ironica. Dopo aver parlato nel libro della Vita della sua prima fondazione, Teresa fa la cronaca dei retroscena riguardanti i successivi monasteri fondati. Scrive per ordine di p. Ripalda (1573) e poi di p. Graziano. A volte è un po' imprecisa, ma affida alle pagine qualcosa di più di un mero racconto: ci spiega l'obbedienda, insegna la prudenza l'importanza delle comunità, la gioia dell'abbandono in Dio da cui dipende ogni cosa, ogni opera della nostra vita. Verrà il giorno in cui sarà molto gustato scrisse la santa di questo libro.

Il Castello Interiore Santa Teresa comincia a scrivere questo libro a 62 anni. Lo scrive perché il Libro della Vita è stato sequestrato dall'Inquisizione e p. Graciàn della Madre di Dio le chiede di scrivere qualcosa su quei temi. Teresa cerca di esimersi, ma anche il confessore l'incoraggia e per obbedienza accetta il compito. L'unica cosa che la consola è che Qualcuno le darà una mano, un'idea da cui partire.... Il Castello diventa la magnifica allegoria dell'anima dell'uomo che deve mettersi in cammino, visitare le sette grandi stanze del Castello perchè propria nell'ultima, posta al centro, l'aspetta lo Sposo. Qui l'anima si unisce con il suo Dio ed è pronta per dedicarsi al bene del prossimo e della Chiesa, per amarli con il cuore stesso di Gesù. E' nel monastero di Toledo quando ne inizia la stesura, poi lo continua a Segovia e lo conclude ad Ávila.

LA COPIA AUTOGRAFA SI CONSERVA A SEGOVIA

Esclamazioni e Poesie rivelano come l'anima "infiammata" di Dio potesse dire e scrivere espressioni che mai Teresa avrebbe immaginato di poter scrivere. Versi semplici, ma di esprema musicalità, composti nei momenti di orazione e di raccoglimento. A proposito della sua vena poetica, la santa aveva scritto nella sua biografia Io so di una persona che, pur non essendo poeta, improvvisava strofe molto espressive nelle quali manifestava la sua pena".
Le Relazioni sentimentali, pubblicate poco dopo la redazione dell'autobiografia rappresentano le confessioni della santa Madre e il racconto di grazi eparticolari da lei ottenute.
I Pensieri sull'amor di Dio fu un'opera censurata. Il soggetto era il Cantico dei Cantici, ma il confessore della santa, per proteggerla dagli strali dell'Inquisizione (mai a quell'epoca una donna avrebbe potuto leggere e commentare, in lingua volgare, la Sacra Scrittura) le consiglia di darlo alle fiamme. Teresa obbedisce, ignara che qualche consorella ne aveva fatto qualche copia che avrebbe custodito in segreto.
Epistolario L'intimità di una persona si rivela attraverso le sue lettere, soprattutto quelle scritte al fratello Lorenzo, quelle in cui si parla della amatissima nipote Teresina. L'epistolario di Teresa d'Avila non smentisce questa regola e si rivela un vero tesoro di emozioni e confidenze. I biografi della santa dicono che Teresa abbia scritto almeno quindicimila lettere, ma ne sono note solo 459. Gli autografi della santa sono disseminati per la Spagna. Anche in Vaticano c'è una collezione di manoscritti di Teresa d'Avila.
Fra i vari scritti della santa Madre ci sono Le Costituzioni scritte per sottoporre al padre generale dell'Ordine il progetto di riforma che aveva in mente per le monache. Rispetto alle Costituzioni dell'anticaosservanza, con cui aveva vissuto nel monastero dell'Incarnazione, queste ritoccano soltanto l'aspetto spirituale. Sono state definite un nuovo monumento dello spirito giudizioso e organizzatore di S. Teresa e del suo senso di discrezione. La data di "Nascita" dovrebbe essere il 1567.

da | O.Carm

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