«E’ la sua debolezza che costituisce tutta la sua forza.
Non potrei spezzarmi mai perché,
qualunque cosa mi accada,
non voglio veder altro che la dolce mano del mio Gesù».
(Lettera a M. Agnese di Gesù, maggio 1889)
Non occorrerà restare ad occhi asciutti, come se Lui volesse a tutti i costi essere il Dio degli eroi.
La piccola anima a volte piange e si dispera, proprio come una bambina qualunque che ha il cuore grosso perché la vita è più grande di lei.
Basterà solo sapere come piangere: abbracciata a Lui, come si fa con un papà buono che magari non dirà nulla, ma saprà capire.
Allora non sarà più un pianto triste: solo uno sfogo che fa bene al cuore e lo purifica.
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