venerdì 26 dicembre 2014

Edith Stein: Un messaggio di libertà e risurrezione

Un messaggio di libertà e risurrezione
Edith Stein ad Auschwitz
[quadro di M.Celeste, New York]
Se 1'esperienza di vita, in quanto 'sapere la realtà' è "il modo più completo, adeguato, totalizzante con cui il soggetto giunge al sapere e quindi raggiunge nel reale la Verità", veniamo a trovarci di fronte ad una prospettiva religiosa e ad uno stile di vita cristiana che in Edith Stein furono profondamente contrassegnati da una concezione personalistica e storica di alta tensione spirituale.
In questo quadro fondamentale, germogliò e crebbe l'esperienza cristiana, religiosa e mistica di Edith Stein, certamente una delle donne più significative del nostro secolo. Esperienza vicina a quella di due altre donne di stirpe ebraica: Simone Weil, per l'itinerario culturale e spirituale, Anna Frank, per il destino finale che ful'olocausto.
Tutte e tre hanno rischiarato con il loro sacrificio, con i loro scritti, con le testimonianza della loro vita, uno dei periodi più foschi della storia europea. Edith Stein, ebrea di nascita e quindi sorella per stirpe di Gesù di Nazareth, anche lui rinnegato, cacciato dalla città santa e ucciso con una morte umiliante, si sentì chiamata adoffrirsi con lui per il suo popolo.
Ebbe così la sorte, ma si può dire anche il privilegio raro, di sigillare nel sangue i principi sui quali aveva fondato la sua esperienza cristiana. E' per questo che il suo messaggio resta un grido di libertà e di risurrezione consegnato alla storia, alle donne e agli uomini di ogni tempo. Un messaggio consegnato però a titolo speciale a tutte le donne che riconoscono in Cristo la propria ragione di vita.
(Fine)


NOTA: Questo testo su Edith Stein, scritto da Sr Licinia Faresin, Orsolina, è stato pubblicato nel volume Cammini di resistenza al femminile, nel 1998, a cura del Centro Documentazione e Studi "Presenza Donna", di Vicenza.
Nella Presentazione, scritta da Sr Maria Grazia Piazza, docente di Sociologia all'Università Gregoriana di Roma, si dice: "Da qualche anno il Centro "Presenza Donna" [...] si è avventurato nella non facile, ma ricca e stimolante, strada del dialogo e della collaborazione tra associazioni, gruppi, persone (soprattutto donne) accomunate dal desiderio di guardarsi dentro e intorno: al mondo, alla storia, alle Chiese, da un diverso punto di vista, comprendente anche lo sguardo femminile".
Nello stesso volume troviamo illustrate le figure di Elisa Salerno (a cura di Sr Maria Luisa Bertuzzo), Chiara Zamboni e Stella Morra (a cura di Sr Federica Cacciavillani), Etty Hillesum (a cura di Sr Maria Grazia Piazza).

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