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MARIA MADRE DI DIO
Primo giorno dell'anno! Vi chiedete
come viverlo? Come fosse l'unico! Come se non ce ne fossero mai stati altri.
Perché la realtà è questa: l'istante che ci è dato di vivere è solo quello
presente: quello passato nessuno lo può risuscitare e quello a venire nessuno
lo può anticipare. E la liturgia ci viene in aiuto per vivere questo primo
giorno "quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio". E'
ormai venuta la pienezza del tempo e quindi ogni giorno siamo nella pienezza
del tempo, ve ne siete accorti? E' venuto il Figlio, ce ne siamo accorti?
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I pastori
Il
Vangelo ci parla dei primi invitati - gli invitati d'onore - a rendere omaggio
al Re dei re. E sapete chi furono? Furono gli ultimi, cioè i pastori. A quel
tempo infatti, non erano per niente stimati: appartenevano a una categoria che
non era proprio vista di buon occhio: non essendo istruiti, non sapevano
leggere la Torah e quindi non erano ammessi al Tempio. Erano i
"nessuno", quelli che non contano. Ma nessuno fu così privilegiato
dalla corte celeste. Il brano di oggi è troppo bello: per cominciare apparve
loro un angelo e furono inondati di luce, a tal punto da tremare di spavento.
Ma l'Angelo li rassicurò e li mandò nella città di David, la città regale, dove
un gran Signore li aspettava. Figuriamoci: mai nessun signore si era accorto di
loro! Poi scese uno stuolo di altri Angeli musicisti che li inondarono di una
musica e di un canto celestiale. A questo punto ebbri di gioia partirono senza
indugio verso la città di David. E quando giunsero davanti al Re Bambino si
stupirono e furono pieni di meraviglia davanti a una creaturina uguale a tutte
le altre: a tutte quelle che avranno già visto migliaia di altre volte. Ma loro
sono pieni di gioia e di meraviglia e non si aspettano minimamente - ora che
hanno visto il re - di diventare magari dei principi - principi di pecore
naturalmente - o di ricevere una reggia per il loro gregge, ma corrono ad
annunciare agli altri il grande prodigio, senza rincorrere benefici personali.
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Gli Angeli
Non sapevano leggere e scrivere, i
pastori, però capivano la lingua degli Angeli che scelsero proprio loro come
primi destinatari della grande notizia. Ecco le preferenze di Dio: la buona
novella viene annunciata agli ignoranti, mentre gli istruiti piazzati molto in
alto nella scala sociale, non capiscono niente: né la lingua degli angeli, né
chi è il nuovo re. I non ammessi al tempio vengono ammessi alla presenza di
Gesù. E degli angeli. Nel Vangelo succede sempre così: i primi a vincere la
corsa sono sempre gli ultimi. I primi a poter toccare le frange del manto di
Gesù sono sempre gli ultimi. "Ha rovesciato i potenti dai troni, ha
innalzato gli umili". Non importa se nel mondo vediamo che sui troni ci
sono sempre i potenti e gli umili non ci sono mai; ormai quel regime è
superato. E' un regime vecchio, decrepito, che non vige più nei cieli nuovi e
terra nuova. E' un regime che vige solo dove non è morto l'uomo vecchio, ma
prima o poi morirà e allora saranno guai per lui! E' meglio per costui che provveda
a far morire l'uomo vecchio finché è vivo, se vuole essere salvo!
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Maria
Ma
la protagonista principale è Maria, la prima che trovarono i pastori al loro
arrivo, la prima che li saluta in silenzio. Gli angeli cantano, i pastori
guardano, Maria tace! “E custodisce il bimbo avvolgendolo di silenzio!” Dopo
essere stata invitata dall'Angelo a darGli il nome, ora tace! "Lo
chiamerai Gesù" In quel nome Dio ha tutto detto: nient'altro dev'essere
aggiunto. Dare il nome al figlio, in ambiente ebraico, era compito esclusivo
del padre. Maria, deve darlo lei, il nome, ma, dopo averlo pronunciato, lo
custodisce nel silenzio. E in silenzio lo offre a tutti noi. E' figlio suo ma
appartiene a noi! Come noi, vogliamo appartenere a Lei, Madre di Dio, ma anche
Madre nostra, da quando Gesù, sulla Croce, ci disse: " E' Madre mia, ma la
do a voi".
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