lunedì 14 aprile 2014

Commento su Isaia 42,6 "ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni..."



Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni...
Is 42,6

Come vivere questa Parola?

Le letture dal libro del profeta Isaia nella liturgia della Settimana Santa ci stimolano a meditare sulla missione del Servo del Signore e, soprattutto, a imitare, nella nostra vita quotidiana, i suoi atteggiamenti di umiltà, di docilità, di costanza, di impegno per la giustizia e diritto... Questa era la vocazione del Servo del Signore, la vocazione del Messia, la vocazione, quindi, di Gesù. E anche la nostra! Perché ciascuno di noi battezzati nel nome del Signore è stato investito dal suo Spirito per portare a termine l'opera grandiosa della salvezza che è per tutti gli uomini.

Un compito gravoso, ma che non va eseguito in solitaria: rischieremmo di cedere sotto il peso della responsabilità. Per questo il Signore stesso ci ricorda che "ci ha preso per mano": ci accompagna lui stesso nell'adempiere quello per cui siamo stati chiamati e diventare così, nelle situazioni complesse della società di oggi, segno di alleanza e luce di speranza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?(dal Salmo responsoriale 27,1)

Dall'omelia del papa Francesco (19 marzo 2013):

«Custodire Gesù con Maria, custodire l'intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!».

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