domenica 20 aprile 2014

Pasqua " Espressione "




La Pasqua del mondo è una impressione...
Quella del Cristo, invece, è una "espressione"
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Mentre la Pasqua del mondo giunge al clou, alla sua completezza e alla sua pienezza, riempendo le pance e gli stomaci dell'egoismo umano, che ne gode in pienezza, imprimendosi sempre più su se stesso nel narcisismo fattosi carne...

Il Cristo fa Pasqua: passa nella storia, con la sua espressione serena e equilibrata, a richiamare che la storia e tutto di essa è un passaggio continuo, che deve essere vissuto, per essere libero, nell'espressione della Pasqua traghettante.

E mentre il mondo si ferma attorno al tavolo che racchiude attorno a sè le migliori ricette che si consumano in poche ore, ecco che il Cristo diventa medicina di salvezza per ognuno e per ogni cosa, antidoto delle realtà che si consumano.

L'espressione, nella Pasqua del cristiano, è il Cristo che rivela, riluce e ritempra il cammino di ogni realtà verso il farsi dell'eterno nella nostra storia: questo condimento, che è il sapore della Sapienza dello Spirito, rende gioiosa la Pasqua in ogni suo fondamento, in ogni radice, in ogni progetto, in ogni farsi dell'umano.

La Pasqua è sempre espressione...
E quando non lo è, rimane sterile impressione.

Nella Pasqua del Cristo, i due termini non si distinguono.
E così deve essere per il cristiano, chiamato ad esprimersi in Cristo.
Solo così la Pasqua è atto sublime dell'umano e delle realtà del mondo.

ALTRIMENTI, RIMANE MOMENTANEA E FUTILE IMPRESSIONE...UNA MORTE

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