lunedì 14 aprile 2014

Commento su Isaia 49,1 " il Signore dal seno materno mi ha chiamato..."


"Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome".
Is 49,1

Come vivere questa Parola?

Il cammino spirituale, nella Settimana Santa, si fa più intenso: in luce e fuoco di brani della Sacra Scrittura che lumeggiano il mistero di Gesù nella Passione. Sì, è mistero di grande patire ma il valore ed il significato di Gesù che accetta liberamente di essere annientato, acquista spessore, perché quanto avevano detto di Lui i profeti (qui è Isaia) mette in evidenza la grandezza e l'identità umano-divina della sua Persona.

Non a caso l'autore esordisce chiedendo un ascolto di grande attenzione, non solo da parte degli israeliti, ma di gente delle nazioni lontane.

Ciò che qui si illumina è la chiamata: il pronunciamento del nome, non alla nascita, ma già da quando era un piccolo "seme" nell'utero della madre.

E' un inizio che affonda le radici in un progetto di salvezza talmente grande da farlo emergere in questo modo. Quel che però oggi vogliamo fissare qui è la forza della chiamata di Dio in ordine a ciascuno di noi.

E' forza e bellezza, forza e consolazione. Custoditi e chiamati per nome ben prima che aprissimo gli occhi alla vita, prendiamo coscienza di quale valore e dignità e grandezza è il nostro essere uomo o donna e cristiani.

Così anche nei giorni difficili in cui forse anche nella nostra vita si levano minacce o accuse o contrarietà non irrisorie, saremo certi che tutto in noi viene dal grande Amore di un Dio che ci è Padre e Madre nella forza e nella tenerezza con cui vuole sempre il nostro vero bene: un bene che si autentica quando viviamo il progetto di Dio a servizio non dell'egoismo, ma di quanto giova ai fratelli.

La voce del Santo dei giovani

Tutti dobbiamo portare la croce come Gesù, e la nostra croce sono le sofferenze che tutti incontriamo nella vita!
San Giovanni Bosco

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