giovedì 8 maggio 2014

Commento su At 8, 30-31;35 "Capisci quello che stai leggendo?"



«Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci quello che stai leggendo?". Egli rispose: "E come potrei capire, se nessuno mi guida?". E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui... Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù».

At 8, 30-31;35
Come vivere questa Parola?

Il Concilio Vaticano II afferma solennemente: «La Chiesa ha sempre considerato le divine Scritture e le considera come la regola suprema della propria fede [... ]. È necessario, dunque, che tutta la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia nutrita e diretta dalla sacra Scrittura» (Costituzione dogmatica Dei Verbum, num. 21). Come ci mostra la prima lettura odierna, è necessaria la presenza di qualcuno che aiuti i fratelli a comprendere il significato profondo della Parola di Dio che ascoltiamo nella liturgia. Altrimenti si avvera anche per noi la stessa esperienza del personaggio ivi descritto: il funzionario etíope della regina Candace leggeva il profeta Isaia, ma senza comprenderne il significato. Per lui quella Parola rimaneva muta e incomprensibile. Soltanto quando l'apostolo Filippo gli spiegò che quelle parole si riferivano a Gesù, centro della storia della salvezza, la luce dello Spirito poté illuminare il suo cammino e fare ?ardere il suo cuore'. Così il buio interiore della sua ignoranza lasciò il posto all'adesione luminosa della fede in Gesù.
Oggi, in un momento di preghiera interiore e di esame di coscienza, mi domanderò: «Con quale attenzione ascolto le omelie in chiesa e le svariate spiegazioni della Parola in varie altre sedi (vangeli nelle case, corsi biblici, esercizi spirituali...). È importante non solo ascoltare la Parola di Dio, (quanta ne ascoltiamo nella liturgia!), ma soprattutto comprenderne il significato, assimilarla interiormente per poi viverla e testimoniarla.
NB. La presente rubrica di San Biagio (Amici e servitori della Parola) vorrebbe essere nel suo piccolo, un aiuto discreto, un compagno di viaggio che si siede accanto a te sul carro del viaggio, come Filippo, una lampada che illumina il tuo cammino con la Parola di Dio. Tu prega perché essa possa essere sempre sorretta in questo compito dalla luce dello Spirito Santo.
La voce di un grande Padre della Chiesa e Papa

«Il Re del cielo, il Signore degli uomini e degli angeli, ti ha scritto una lettera perché tu viva e tuttavia, illustre figlio, trascuri di leggerla con ardente amore. Cerca dunque, ti prego, di meditare ogni giorno le parole del Creatore. Impara a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio»

San Gregorio Magno, Registrum Epistolarum V, 46

Nessun commento:

Posta un commento