sabato 17 maggio 2014

Commento su Giovanni 14,9-10 «"Mostraci il Padre"? Non credi che io sia nel Padre e il Padre è in me?»


Come vivere questa Parola?
Durante gli ultimi giorni di Gesù tra i suoi, secondo il racconto di Giovanni, quasi ogni discepolo ha avuto un suo momento "clou" in cui però quasi sempre si manifestava la fatica a comprendere i misteri che Gesù rivelava. È la fatica che sul cammino della fede incontra ogni credente della storia, anche noi, anche io. Oggi ci fa compagnia Filippo: per conoscere il Padre gli basterebbe che Gesù glielo mostrasse.

Per Gesù conoscere Lui, vederlo, ascoltarlo, assistere alle opere che compiva, equivaleva già a conoscere il Padre. Perché sono una cosa sola. Anche se un po' sorpreso dalla richiesta di Filippo, tuttavia comprende il suo sforzo e con docilità del Figlio gli raffigura di nuovo quell'unità inseparabile che lo lega al Padre: l'uno rimane nell'altro. E ciascuno di noi sarà invitato non solo a comprendere questo mistero a crederci, ma anche a farne parte... uniti a Lui/Loro come i tralci alla vite.

Affina, Signore, i nostri occhi e i nostri cuori perché possiamo riconoscerti e lodarti nelle persone e negli avvenimenti di questa giornata, e lodare Te in unità con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.

Dall'Imitazione di Cristo:

Non cerchiamo altro Padre di quello che è in Cristo, non cerchiamo altro Dio di quello che è dentro la cameretta del nostro cuore; Esso non aspetta altro che essere destato dal nostro amore tradotto in parole e opere verso Dio e verso i fratelli.

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