sabato 23 novembre 2013


E non osavano più rivolgergli alcuna domanda

I sadducei vivevano una fede assai strana. La loro era una fede bloccata al passato. Non si erano inseriti nella novità di Dio che sempre viene per rivelare in pienezza il suo mistero. Era una fede ancorata solo ad alcuni principi di verità. Mancava a questa fede la successiva illuminazione di Dio sia sul suo mistero che su quello degli uomini. Questa fede, così concepita, distruggeva alla fine tutto il mistero di Dio e nostro. Era veramente una fede incapace di dare speranza, gioia, libertà, santità, spinta in avanti.
La fede dei sadducei non è lontana dalla nostra fede, anche questa a volte bloccata in un passato assai lontano, perché ci siamo dimenticati che lo Spirito Santo ogni giorno parla alla sua Chiesa e ogni giorno la conduce verso la verità tutta intera. Ci dimentichiamo che la fede è vera, se è purissimo ascolto del nostro Dio che oggi parla al nostro cuore e oggi ci rivela la sua volontà e ci chiede di attuarla in semplicità di obbedienza e di dedizione totale ad ogni suo desiderio attuale.
Gesù vuole che la nostra fede sia viva, vivente, di questa ora, di oggi, per oggi. Vuole una fede efficace, pronta a dare speranza, consolazione, salvezza, redenzione. Non vuole una fede fatta di principi vuoti che lasciano lindo e pulito il nostro cuore, come se fosse stato raschiato con una spazzola di acciaio inossidabile, in modo che neanche un briciolo di verità potesse rimanere in esso. Questa fede a Gesù non serve e neanche agli uomini, perché non li salva e non li redime, non li giustifica e non li aiuta ad elevarsi verso Dio nella totalità e pienezza della sua verità.
Gesù smaschera la falsità di questa loro fede, insegnando che nella vita futura non si prende né marito e né moglie. Mai si deve partire dalla realtà presente per comprendere la vita celeste. Ma anche mai si deve partire dai nostri pensieri per illuminare la rivelazione di Dio. La verità divina è infinitamente oltre la nostra mente e il nostro cuore, oltre ogni nostra filosofia e teologia, oltre anche ogni nostra immaginazione e fantasia. Il Cielo è altra cosa. Il Cielo è divino. Anche noi vogliamo imprigionare e ingabbiare Dio nei nostri piccoli, miseri concetti di filosofia e di teologia, di psicoanalisi e psicologia, di scienza e di tecnica. Ma Dio non può essere ridotto ad una formula matematica, scientifica, filosofica, artistica. Dio è infinitamente oltre. È divinamente oltre tutta la creazione. Dovremmo andare a Lui con immensa umiltà e lasciare che sia Lui a parlare al nostro cuore, alla nostra anima, al nostro spirito.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Donna dell'ascolto purissimo, Angeli e Santi del Cielo, donateci il vostro ascolto. Vogliamo avere una fede capace di salvezza.
Fonte:
Movimento Apostolico - rito romano

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