giovedì 28 novembre 2013


« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Meditazione di San Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, n°1,3


« Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte ». Chi è che il Signore chiama potenze dei cieli, se non gli angeli, gli arcangeli,i Troni, le Dominazioni, i Principati e le Potestà ? (Col1,16) Appariranno in modo visibile alla venuta del Giudice… « Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande ». E’ come dire chiaramente: “Vedranno nella potenza e maestà colui che non hanno voluto ascoltare quando si presentava nell’umiltà”… Ciò è detto per i reprobi. Invece le seguenti parole sono indirizzate agli eletti per consolarli: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. E’ come se la Verità avvertisse chiaramente gli eletti dicendo: « Quando le disgrazie del mondo si moltiplicano…, rallegratevi nei vostri cuori. Mentre finisce quel mondo, di cui non siete amici, si avvicina la redenzione che desiderate ».


Coloro che amano Dio sono invitati a rallegrarsi di vedere avvicinarsi la fine del mondo, perché troveranno presto il mondo che amano, quando sarà passato quello a cui non si sono attaccati. Il fedele che desidera vedere Dio si guardi bene dal piangere sulle disgrazie che colpiscono il mondo, poiché sa che esse ne portano la fine. E’ scritto infatti: “Chi vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Gc 4,4). Chi dunque non si rallegra di vedere avvicinarsi la fine di questo mondo, mostra di esserne amico e con ciò prova di essere nemico di Dio.


Non sia così del cuore dei fedeli, di coloro che credono che esiste un’altra vita e che, coi loro atti, provano che l’amano… Infatti, cos’è questa vita mortale se non un cammino? Ora, che follia, fratelli miei, esaurirsi su questa strada, pur non volendo arrivarne al termine!... Così, fratelli miei, non amate le cose di questo mondo che, come vediamo da ciò che accade intorno a noi, non potrà sussistere a lungo.

Giovedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Lc. 21,20-28
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Il commento

Il profeta è vero quando non solo annuncia cose buone e favorevoli per noi, ma anche cose non buone, non favorevoli, anzi pessime per noi. Un profeta che predica solo speranza, misericordia, compassione, carità, amore di certo è falso. È proprio della tradizione dei veri profeti annunziare il giudizio di Dio sulla nostra storia, non però il giudizio dell’ultimo giorno, bensì quello che il Signore si accinge a fare oggi. Quanto vale per la profezia, vale anche per la teologia, la predicazione, la catechesi, il catechismo, ogni altra forma di annunzio. Il ministro della Parola e quanti portano avanti il ministero dell’evangelizzazione, sono veri se anche loro non si fermano a contemplare la carità eterna di Dio e la sua sconfinata misericordia, ma si fermano anche a considerare il suo giudizio sempre imminente sulla nostra storia. Se non fanno questo, la loro predicazione è falsa, ingannevole, mentitrice, bugiarda.

Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia, figlio di Amoz. Su un monte brullo issate un segnale, alzate per loro un grido; fate cenni con la mano perché varchino le porte dei nobili. Io ho dato un ordine ai miei consacrati; ho chiamato anche i miei prodi a strumento del mio sdegno, entusiasti della mia grandezza. Frastuono di folla sui monti, simile a quello di un popolo immenso. Frastuono fragoroso di regni, di nazioni radunate. Il Signore degli eserciti passa in rassegna un esercito di guerra. Vengono da una terra lontana, dall’estremo orizzonte, il Signore e le armi della sua collera, per devastare tutta la terra. Urlate, perché è vicino il giorno del Signore; esso viene come una devastazione da parte dell’Onnipotente. Perciò tutte le mani sono fiacche, ogni cuore d’uomo viene meno. Sono costernati. Spasimi e dolori li prendono, si contorcono come una partoriente. Ognuno osserva sgomento il suo vicino: i loro volti sono volti di fiamma. Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, con sdegno, ira e furore, per fare della terra un deserto, per sterminarne i peccatori. Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni non daranno più la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà la sua luce. Io punirò nel mondo la malvagità e negli empi la loro iniquità. Farò cessare la superbia dei protervi e umilierò l’orgoglio dei tiranni. Renderò l’uomo più raro dell’oro fino e i mortali più rari dell’oro di Ofir. Allora farò tremare i cieli e la terra si scuoterà dalle fondamenta per lo sdegno del Signore degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente. Allora avverrà come a una gazzella impaurita e come a un gregge che nessuno raduna: ognuno si dirigerà verso il suo popolo, ognuno correrà verso la sua terra. Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi; saranno saccheggiate le loro case, violentate le loro mogli. Ecco, io suscito contro di loro i Medi, che non pensano all’argento né si curano dell’oro. Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà del frutto del ventre, i loro occhi non avranno pietà dei bambini. Babilonia, perla dei regni, splendore orgoglioso dei Caldei, sarà sconvolta da Dio come Sòdoma e Gomorra. Non sarà abitata mai più né popolata di generazione in generazione. L’Arabo non vi pianterà la sua tenda né i pastori vi faranno sostare le greggi. Ma vi si stabiliranno le bestie selvatiche, i gufi riempiranno le loro case, vi faranno dimora gli struzzi, vi danzeranno i sàtiri. Urleranno le iene nei loro palazzi, gli sciacalli nei loro edifici lussuosi. La sua ora si avvicina, i suoi giorni non saranno prolungati (Is 13,1-22).

Gesù è vero profeta. Annunzia la fine di Gerusalemme. È sufficiente questa sola profezia perché lui possa essere annoverato tra i veri profeti di Israele.

Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri profeti di Gesù.



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