giovedì 19 giugno 2014

"La lucerna del corpo è l’occhio..."


Lectio: 
 Venerdì, 20 Giugno, 2014  
Tempo ordinario1) Preghiera
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo
senza il tuo aiuto,
soccorrici con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo 6,19-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”
3) Riflessione
• Nel vangelo di oggi continuiamo le nostre riflessioni sul Discorso della Montagna. Due giorni fa e ieri abbiamo riflettuto sulla pratica delle tre opere di pietà: elemosina (Mt 6,1-4), preghiera (Mt 6,5-15) e digiuno (Mt 6,16-18). Il vangelo di oggi e di domani presenta quattro raccomandazioni sul rapporto con i beni materiali, esplicitando così come vivere la povertà della prima beatitudine: (a) non accumulare (Mt 6,19-21); (b) avere una visione corretta dei beni materiali (Mt 6,22-23); (c) non servire due padroni (Mt 6,24); (d) abbandonarsi alla provvidenza divina (Mt 6,25-34). Il vangelo di oggi presenta le due prime raccomandazioni: non accumulare beni (6,19-21) e non guardare il mondo con occhi malati (6,22-23).
• Matteo 6,19-21: Non accumulare tesori sulla terra. Se, per esempio, oggi in TV si annuncia che il mese prossimo mancheranno nel mercato zucchero e caffè, tutti compreremo il massimo possibile di caffè e zucchero. Accumuliamo, perché non abbiamo fiducia. Nei quaranta anni di deserto, la gente è stata provata per vedere se era capace di osservare la legge di Dio (Es 16,4). La prova consisteva in questo: vedere se erano capaci di raccogliere solamente la manna necessaria per un solo giorno, e non accumulare per il giorno seguente. Gesù dice: "Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano." Cosa significa accumulare tesori nel cielo? Si tratta di sapere dove pongo la base della mia esistenza. Se la pongo nei beni materiali di questa terra, corro sempre il pericolo di perdere ciò che ho accumulato. Se metto la base in Dio, nessuno potrà distruggerla ed avrò la libertà interiore di condividere con gli altri ciò che posso. Per fare in modo che questo sia possibile e vivibile, è importante giungere ad una convivenza comunitaria che favorisca la condivisione e l’aiuto reciproco, ed in cui la maggiore ricchezza o tesoro non è la ricchezza materiale, bensì la ricchezza o il tesoro della convivenza fraterna nata dalla certezza portata da Gesù: Dio è Padre e Madre di tutti. Perché là dove è il tuo tesoro, è anche il tuo cuore.• Matteo 6,22-23: La lucerna del corpo è l’occhio. Per capire ciò che Gesù chiede è necessario avere occhi nuovi. Gesù è esigente e chiede molto: non accumulare (6,19-21), non servire Dio e il denaro insieme (6,24), non preoccuparsi del cibo e delle bevande (6,25-34). Queste raccomandazioni esigenti hanno a che vedere con quella parte della vita umana dove le persone hanno più angoscia e preoccupazioni. Fa parte anche del Discorso della Montagna, che è più difficile da capire e praticare. Per questo Gesù dice: "Se il tuo occhio è malato, ....". Alcuni traducono occhio malato e occhio sano. Altri traducono occhio meschino e occhio generoso. E’ uguale. In realtà, la peggiore malattia che si possa immaginare è una persona chiusa in se stessa e nei suoi beni e che si fida solo di loro. È la malattia della meschinità! Chi guarda la vita con questi occhi vivrà nella tristezza e nell’oscurità. La medicina per curare questa malattia è la conversione, il cambio di mentalità e di ideologia. Mettere la base della vita in Dio e così lo sguardo diventa generoso e la vita tutta diventa luminosa, perché fa nascere la condivisione e la fraternità.
• Gesù vuole un cambiamento radicale. Vuole l’osservanza della legge dell’anno sabbatico, dove viene detto che nella comunità dei credenti, non ci possono essere poveri (Dt 15,4). La convivenza umana deve essere organizzata in modo tale che una persona non debba preoccuparsi del cibo e delle bevande, dei vestiti e della casa, della salute e dell’educazione (Mt 6,25-34). Ma ciò è possibile se tutti cerchiamo prima il Regno di Dio e la sua giustizia (Mt 6,33). Il Regno di Dio vuol dire permettere che Dio regni: è imitare Dio (Mt 5,48). L’imitazione di Dio porta alla condivisione giusta dei beni e dell’amore creativo, che genera una vera fraternità. La Provvidenza Divina deve essere mediata dall’organizzazione fraterna. Solo così è possibile eliminare qualsiasi preoccupazione per il domani (Mt 6,34).
4) Per un confronto personale
• Gesù disse: “Là dove è il tuo tesoro, è anche il tuo cuore”. Dove si trova la mia ricchezza: nel denaro o nella fraternità?
• Qual è la luce che ho nei miei occhi per guardare la vita, gli avvenimenti?
5) Preghiera finale
Il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua dimora:
“Questo è il mio riposo per sempre;
qui abiterò, perché l’ho desiderato." (Sal 131)

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