domenica 23 marzo 2014

Commento su 2 Re 5, 15a - "... la liturgia ci dà motivo di pensare alla nostra alleanza con Dio..."



«Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele».
2 Re 5, 15a

Come vivere questa Parola?

Domenica, con il brano della samaritana, l'evangelista Giovanni ci ha introdotto il tema dell'alleanza, quella che Dio ha voluto con l'uomo e che nella storia si è presentata in diverse modalità: con Noè, con Abramo, con Mosè, quella descritta da Osea, quella celebrata nel Deuteronomio, quella annunciata come tradita e da riproporsi di Geremia. Quella che simbolicamente Gesù ha dimostrato come NUOVA nell'incontro con quella donna al pozzo.

Nella settimana che oggi si apre, la liturgia ci dà motivo di pensare alla nostra alleanza con Dio da diversi punti di vista e di come questa trasformi tutte le relazioni della nostra vita. Oggi nella prima lettura abbiamo Naamàn, il Siro. Lebbroso, sta cercando un, praticamente allora impossibile, rimedio alla sua malattia e per ottenerlo è disposto ad andare in capo al mondo.

La sua guarigione, per il popolo di Israele ma anche per chi del popolo non era, è un segno che Dio non fa preferenze di persone, ma anzi, accorda a tutti gli uomini la sua alleanza, la sua salvezza, se questi lo accolgono. La fiducia, la fede hanno bisogno di esperienze concrete sulle quali fondarsi: Dio accoglie la disponibilità di Naamàn a compiere i piccoli gesti che il profeta gli propone, Naamàn legge sulla sua pelle, sul suo corpo la benevolenza di Dio. E lo riconosce come l'unico, vero Dio. Una relazione che si instaura, si stringe sulla base di un riconoscimento reciproco, di piccoli e grandi atti di fede e di fiducia. Un'alleanza che illumina tutte le altre alleanze che viviamo.

Signore, aiutaci ad avere fiducia nelle persone con cui viviamo e lavoriamo. Aiutaci soprattutto quando non ci sono segni evidenti che varrebbe la pena darsi da fare con loro e per loro!

La voce di un monaco

Possiamo dire che non ci può essere autentica vita umana, umanizzazione, senza fede. Come sarebbe possibile vivere senza fidarsi di qualcuno?
Enzo Bianchi

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