mercoledì 12 marzo 2014

Commento su Luca 11,29 - Sei tu,Signore,il mio segno splendente della tua umano-divinità.



Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.
Lc 11,29

Come vivere questa Parola?

È forse malvagio chi cerca un segno dall'alto? Questa parola di Gesù può stupire ma bisogna coglierla nel contesto di tanta durezza di cuori che circondava il Signore. Non bastavano i segni delle guarigioni che Gesù compiva in mezzo al popolo. Neppure le resurrezioni dei morti. Scribi, farisei, dottori della legge mettevano di continuo a cimento la pazienza di Gesù, pretendendo cose strepitose. E il netto rifiuto del Signore acuisce l'odio che nutrono verso di lui. Ma qual è questo segno di Giona a cui Gesù accenna? Giona, il profeta dapprima reticente e pauroso di fronte alla volontà di Dio, l'abbraccia poi fino in fondo dopo aver passato tre giorni e tre notti nel ventre della balena che lo restituirà poi alla spiaggia e alla sua decisione di essere e fare quello che Dio ha progettato per lui in funzione della salvezza dei niniviti: un popolo pagano.

Ecco: ciò che è narrato a proposito di Giona, è avvenuto in quel segno per eccellenza che è la resurrezione di Gesù. Se Cristo non fosse risorto - dice S.Paolo - la nostra fede sarebbe vana. Ma poiché questa è la verità su cui poggia la nostra fede, questo grande segno ci basta.

Ti chiedo, Signore, di non immiserire la mia piena fiducia in te (dunque la mia fede) con lamentose richieste di segni: per questo, per quello, per me e per il mondo intero.

Sei tu il mio segno splendente della tua umano-divinità.

La voce di un pedagogista

So a chi credo. La mia fede in Dio perde ogni limite mediante la conoscenza di me stesso e grazie alla conoscenza derivata da questa, delle leggi del mondo morale. Il concetto dell'infinito si intreccia nella mia natura con il concetto dell'eterno e io sento nascere in me la speranza di una vita eterna. E quanto più amo l'Eterno, tanto più spero in una vita eterna: e quanto maggiore è la mia fede in Lui, quanto più gli sono grato, quanto più Lo seguo, tanto più vera diventa per me la convinzione della mia immortalità.
Johann Heinrich Pestalozzi

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