domenica 9 marzo 2014

Commento su Romani 5,15 Il dono della Grazia!

Commento su Rm 5,15

"Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti". Rm 5,15

Come vivere questa Parola?
Tutta la lettera che Paolo scrive ai Romani è un condensato di verità folgorante a proposito del contrasto enorme tra peccato e grazia. Come due fiumi irruenti si precipitano a valle. Uno: il fiume rovinoso della disobbedienza di Adamo a Dio e dei nostri "no" venuti nel corso della storia. L'altro: quello della grazia che Gesù ci ha ottenuto con il suo mistero di morte e risurrezione. Certo, il primo fiume, quello del peccato, ha portato rovine rendendoci fragili e vulnerabili anche se pur sempre liberi di scegliere il bene anziché il male. Ma quello che conta e a cui S. Paolo vuol dare forte risalto è che il secondo fiume: quello della Grazia è talmente vivificante che la sua forza supera nel bene quella che ha avuto il peccato nel male.
Ecco è su questo "Di più" che ci soffermiamo lasciandoci consolare dall'assoluta certezza di quel traboccante amore di Dio per noi; tanto più forte e potente di quello che in noi è propensione al male.
Signore Gesù, a volte anche solo le informazioni di tanta rovina morale, di tante malefatte tentano di sgomentarmi. Fa' che io poggi la mia fiducia sulla Tua Parola. La Tua Grazia è il bene: quel bene che in definitiva avrà la meglio sul male.

La voce di una mistica, medico e scrittrice svizzera.
Ogni grazia concessa dal Signore non è condizionata dalla capacità recettiva del soggetto, ma la supera.

Adrienne von Speyr (1902 - 1967).

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