mercoledì 5 marzo 2014

Commento su Gioèle 2, 18 - Come vivere questa Parola?



Commento su Gioèle 2, 18

"Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo."
Gl 2, 18

Come vivere questa Parola?

Non è facile conoscere il perdono di Dio. Bisogna conoscere se stessi come peccatori e Dio come misericordia. Le due cose vanno insieme: se vedo la mia fragilità costituzionale, la mia peccaminosità, che è più del mio singolo peccato ma è la mia condizione umana, allora comprendo che da sola non ce la faccio, che ho bisogno non di un giudizio senza appello ma di una carezza di misericordia. Senza di essa diventerei preda degli scrupoli, del senso di colpa, della paura, sarei schiacciata dagli sguardi severi di chi mi giudica.

Solo la misericordia invece mi dà respiro.

Ecco: il tempo di Quaresima è il tempo della scoperta di questa carezza. Non è solo il tempo della penitenza, della purificazione, del digiuno ma innanzitutto il tempo della profondità nel quale scoprirsi amati, nel quale avvicinarsi al "trono della grazia per ricevere misericordia." ( Eb 4,16) Tutti i nostri propositi, le nostre scelte per vivere questi giorni acquistano valore nella misura in cui ci avvicinano a questo. Se no rischiano solo di distrarci o peggio di inorgoglirci per la nostra forza di volontà come gli ipocriti di cui parla il vangelo.

Dio è un Dio "geloso per la sua terra", come ci ricorda Gioele: siamo noi la sua "terra", dove vuol far piovere la sua compassione. Siamo la terra, lo "spazio" dove si incontrano il peccato e la misericordia, che vuole fecondare perché dia germogli di conversione. Il nostro è un continuo "ritornare" perché a ondate ci allontaniamo, perdiamo la fiducia, fatichiamo a credere che il Signore ci ami, siamo schiacciati dalle evidenze negative. Ma se possiamo ritornare è perché Qualcuno continua a chiamarci.

Donami, Dio della Misericordia, di vivere questo tempo come una tua chiamata a scoprirti per quello che sei per me e per ogni uomo. Donami di sentirmi come la "tua terra" su cui piove la tua compassione.

La voce di un teologo

"Un cristiano non è che un pagano sulla via della conversione."
Jean Danielou

Nessun commento:

Posta un commento