venerdì 7 marzo 2014

Commento su Matteo 9,15 - Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?



Come vivere questa parola?

La domanda di Gesù nel Vangelo di oggi rivela una verità fondamentale della vita spirituale cristiana: Dio è con noi! Dal momento dell'incarnazione, Gesù Uomo/ Dio è entrato nella storia umana per risanarla e divinizzarla. Come dice un canto: Dio si è fatto come noi per farci come lui; è un capovolgimento davvero.

Durante la sua vita terrena Gesù favoriva la mensa come luogo di incontro familiare con le persone e in quel contesto iniziava dialoghi di conversione e di approfondimento di vita. Poi, ha scelto di rimanere come ?Pane di Vita' per sfamare i discepoli di tutti i tempi. In questo senso non c'è motivo per i discepoli di digiunare: lo Sposo era con loro, ed è con noi oggi in modo diverso ma altrettanto reale. Ecco perché quando si ha Gesù con sé non è necessario digiunare.

Ma siccome il nostro essere con Lui non è in pienezza, allora il digiuno è un modo per privarci di qualcosa per concentrare il nostro cuore in Lui: metterci in attesa, in ascolto...

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi fermo qualche momento davanti a Gesù Eucaristia, presente al Presente, e Gli chiedo di saziare la mia fame di Lui.

Saziami di Te, Signore Gesù: possa sedere alla tua mensa con cuore puro e riconoscente!

La voce di un Vescovo di oggi

Preso in comune, il pasto aggiunge una nota tipicamente umana all'atto di nutrirsi, poiché ne fa un elemento di convivialità. Sicché, mangiare con gli altri e attingere alla stessa sorgente di vita conferiscono alla convivialità un alto valore sociale e spirituale, manifestando la propria unità di origine e la propria solidarietà.
Mons Felice di Molfetta

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