mercoledì 26 marzo 2014

Commento su Deuteronomio, 4,8- I benefici della relazione speciale con il Dio che salva... si dimenticano



"Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita..."
Dt, 4,8

Come vivere questa Parola?

La memoria... il Deuteronomio oggi ammonisce gli sbadati, quelli che dopo aver goduto dei previlegi, dei benefici della relazione speciale con il Dio che salva... si dimenticano. Scordano quello di cui sono stati testimoni, si disamorano di quello che nel passato li aveva entusiasmati. Gesù dirà: "Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio" (Lc 9, 62). E dirà anche la pericolosità di chi agisce come quel figlio che, invitato dal padre ad andare a lavorare nella vigna, dice "sì, sì" subito ma poi dimentica di andare e preferisce altro (cfr Mt 21, 28-32). La memoria degli eventi che ci hanno salvato, delle persone che ci hanno accompagnato, delle mediazioni che Dio ha posto per manifestarsi a noi può e deve rimanere viva in noi, in una dinamica di perpetua riconoscenza. Il dimenticarsi è evitabile. Perché ci si scorda solo di quello che non si ama. Chi amiamo e le cose a cui teniamo sono vivissimi nella nostra mente, nel nostro cuore, sempre!

Signore, il dono dell'eucaristia è memoriale, una memoria viva di chi e di che cosa ci ha salvato. Oggi vorrei fare "eucaristia", ri-offrendoti tutte le persone preziose che mi hanno permesso di conoscerti meglio, di amarti di più, di vivere con maggior libertà la mia dedizione a Te. Tu ricompensale, falle felici, dona a loro abbondanza di vita e di vitalità!

La voce di un papa

Questa memoria che genera e alimenta la fede è opera dello Spirito Santo "che il Padre manderà nel nome" di Cristo: "Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (Gv 14,26).

Giovanni Paolo II

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