venerdì 28 febbraio 2014

Commento su Mc 10,2-7 Come vivere questa Parola?


Commento su Mc 10,2-7

"Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.  Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina;per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie."
Marco 10,2-7

Come vivere questa Parola?

Sono parole strettamente chiare e vale la pena che, coniugati o no, noi le veniamo meditando, in questa nostra epoca così incline a giustificare il divorzio. Gesù ci riconduce alla sorgente della creazione: quando "maschio e femmina Dio li creò" perché fossero un vivente lode di Dio, dentro uno stile di fedeltà pari a quello che connota le persone della Trinità Santissima. Esse sono una sola cosa; così l'uomo e la donna che il sacramento dell'amore unisce nel matrimonio cristiano, secondo Gesù sono "una sola carne", un solo amore inscindibile com'è ogni armonica unità nata dal progetto di Dio. Per questo Gesù non è per il divorzio: Lui che è venuto a perfezionare la legge di Mosè che solo a causa della "durezza del cuore" dava come possibile il divorzio. Si dice da molti: l'uomo è debole, volubile, incapace di osservare un comando di fedeltà per il quale proprio non ha la forza. Ecco: qui sta il punto. Tutta la Bibbia sostiene che l'uomo da solo non ha la forza di compiere il bene. Ezechiele dice che anche per mantenere l'alleanza con Dio, deve essere Dio stesso a "cambiare il cuore di pietra". Un cuore nuovo, di carne, un cuore fedele lo si ottiene solo invocando, giorno dietro giorno lo Spirito Santo. Diversamente tutto diventa faticosissimo, impossibile.

Invocherò lo Spirito Santo, perché mi rinnovi il cuore. Sia che viva la realtà del matrimonio o sia celibe, mi renda capace di accogliere e vivere l'alleanza nuziale con Dio diventando capace di amore vero gratuito e fedele, qualsiasi possa essere la mia vocazione.

La voce di Papa Francesco

Non dobbiamo lasciarci vincere dalla "cultura del provvisorio"! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!
Dunque come si cura questa paura del "per sempre"? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede.
Discorso ai fidanzati 14 febbraio 2014

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