martedì 25 febbraio 2014

Commento su Siracide 2,2.6 - Come vivere questa Parola?


Commento su Siracide 2,2.6

Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova...
Sir 2,2.6

Come vivere questa Parola?

Il tema principale del secondo capitolo del Siracide è il timore del Signore: un dono che talvolta ci lascia perplessi, ma è un'attitudine che si radica proprio in quella sapienza che ci abilita a fidarci del Signore anche nei momenti più duri della vita. Anzi, sono proprio le "prove del fuoco" che rafforzano questa fiducia, la purificano da ogni egoismo, la rendono consapevole dell'amore misericordioso del Signore. Allora il "timore" si trasforma in quell'amore che in Dio non ha misura e che pian piano prende dimora in noi, ci rende capaci di agire con cuore sincero e retto, con la costanza che non ci permette di vacillare tra gli ostacoli del quotidiano, con la pazienza che tiene conto della nostra fragilità. È l'amore che ci abilita ad amare come ama il Signore!

Vieni, Spirito del timor di Dio, fonte inesauribile di grazia, donaci di sperimentare l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Dio; dimora in noi e fa' che noi dimoriamo in te, per amare come ami tu.

La voce di un testimone:

«Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele» (Salmo 22,24). Progressione stupefacente dei verbi: «lodate, glorificate, temete il Signore!». Qui il timore è la lode, che è giunta al punto in cui essa non sa più cosa dire: e la lode diventa stupore, silenzio e amore
frère Roger Schutz

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