Superere
l'egoismo, mettersi in ascolto delle esigenze dell'altro, trasformare le nostre
parrocchie, le nostre comunità, e la stessa Chiesa, "in isole di
misericordia in mezzo al mare dell'indifferenza". Ce lo chiede Papa Francesco col
suo nuovo messaggio per la Quaresima dal titolo inequivocabile: 'Rinfrancate i
vostri cuori' (Gc5,8).
"Tutto
il messaggio - spiega don Giulio Maspero, teologo, docente alla Pontificia
Università della Santa Croce - è un grande invito a rivolgerci all'amore di
Dio. E in concreto, alla Parola di Dio - che è Parola efficace- e ai sacramenti,
per spingerci ad un percorso quaresimale che sia davvero di autentica
conversione".
Ma per
essere davvero sincera, la conversione, non può non accompagnarsi alla
preghiera. Questo, il
pontefice, lo ricorda specificando che "quando la Chiesa terrena prega, si
instaura una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge fino al
cospetto di Dio". Don Giulio Maspero non ha dubbi:"Pregare vuol
dire rivestirsi della forza di Cristo ed entrare in comunione con i Santi del
cielo e così scuotersi dall'indifferenza. Per diventare più ricchi di
carità".
Tutto questo
non servirebbe a nulla, dice il Papa, se però noi stessi, le nostre parrocchie,
la Chiesa universale, non tornassimo a riappropriarci di quello spirito di
missionarietà che ci
dovrebbe spingere "alla paziente testimonianza di Colui che vuole portare
al Padre tutta la realtà ed ogni uomo. La missione è ciò che l'amore non può
tacere".
"Papa
Francesco non sbaglia! In questo mondo globalizzato all'ennesima potenza -
afferma Padre Giulio Albanese, delle Pontificie Opere Missionarie - è infinita
la gente che ha fame e sete di Dio. Per questo noi cristiani non possiamo
più vivere un cristianesimo da sacrestia, sotto naftalina, imbalsamato.
Quello che occorre oggi è uscire dalle mura della cittadella fortificata per
andare ad annunciare Cristo con la testimonianza, l'esempio della nostra
vita".
(Federico Piana)
da | radiovaticana
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