Preghiera di Giovanna d'Arco in prigione
1 – Predetto dalle mie voci:
eccomi prigioniera. E non aspetto altro aiuto che da te, mio Dio! per
l'amor soltanto ho lasciato il vecchio padre, la fiorita campagna e il
mio bel cielo, la mia valle, l'amatissima madre; e mostrando ai
guerrieri l'insegna della Croce, ho comandata l'armata in nome tuo,
Signore; i più gran capitani hanno intesa la mia voce.
2 – Una cupa prigione, ecco la
ricompensa, prezzo delle mie fatiche, e sangue, e pianti…; mai più vi
rivedrò, luoghi della mia infanzia, ridenti prati dai mille fiori. Né
rivedrò la montagna lontana dalla vetta nevosa tuffata nell'azzurro: né
più intenderò il suono dolce e sognante dell'incerta campana ondeggiare
nell'aria pura…
3 – In questa buia segreta
cerco invano la stella che a sera scintilla nel firmamento; o il velo
leggero del verde di primavera, sotto cui s'addormentavo, col gregge,
alla pastura. Qui, nel sonno, tra le lacrime, sogno la profumata,
mattutina freschezza; e la mia valle, i boschi dilettosi; ma subito mi
risveglia lo strepitio dei miei ferri.
4 –
Accetto il martirio per amor tuo, Signore, e più non temo il fuoco e la
morte; sospira te, Gesù, la mia anima, non ho che un desiderio, e sei
tu, mio Dio! voglio prender la croce, dolce Salvatore, e seguirti, e morir per tuo amore; nulla voglio di più. Voglio morire per cominciare a vivere, desidero morire per unirmi a Gesù.
21 gennaio 1895
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