sabato 24 gennaio 2015

Santa Teresina - Al Beato Reofano Vénard

 

Al Beato Reofano Vénard

1 – O angelico martire, tutti gli eletti celebrano le tue lodi; ed io so che nel seno del santo stuolo il Serafino aspira a servirti. Ma non potendo unire di qui la mia voce al coro degli eletti, io voglio almeno prender la cetra e cantare le tue lodi su questa povera terra.
2 – Il breve tuo esilio fu simile a un canto i cui accenti sapevano toccare i cuori. E la tua poetica anima, sempre, faceva nascere dei fiori per Gesù. Elevandoti alla sfera celeste il tuo canto d'addio rimase primaverile: Dal mio effimero nulla – mormorasti – me ne vado al cielo.
3 – Martire felice, nell'ora del supplizio gustasti la gioia del patire! E patire per Dio ti sembrava una delizia; sapesti vivere e morire sorridendo. E quando il carnefice t'offrì d'abbreviarti il supplizio, tu t'affrettasti a dirgli: Più durerà questo penoso supplizio, più mi varrà, più ne sarò contento!
4 – Verginal giglio, nella primavera della vita il Re del cielo ascoltò il tuo desiderio: ed io vedo in te il fiore sbocciato che il Signore colse per suo diletto . Ora non sei più in esilio, i beati ammirano la tua splendidezza; e la Vergine immacolata aspira l'olezzo freschissimo della tua rosa d'amore.
5 – Soldato di Cristo, dammi le tue armi; io voglio quaggiù lottare, patire, dare il sangue e le lacrime per i peccatori; reggimi il braccio, proteggimi. Ché sempre in guerra, voglio prender d'assalto per loro il regno di Dio: poiché il Signore portò sulla terra, non già la pace, ma il fuoco e la spada.
6 – Vagheggio la plaga infedele che fu l'oggetto dell'amore tuo ardente; io volerei fin lassù volentieri, se il mio Gesù, un bel giorno, me lo chiedesse. Ma come spariscono le distanze, davanti a lui, per cui l'universo non è che un punto! I miei minimi atti, questo mio poco patire, fanno amar Dio fino al di là dei mari.
7– Ah, se fossi un fiorellin d'aprile, che il Signore volesse cogliere al più presto! Scendi dal cielo, Martire beato, te ne scongiuro, alla mia ultim'ora! Vieni a abbracciarmi tra le verginee fiamme del tuo amore, qui, nel mio mortale soggiorno; ed io potrò volare con le anime che formeranno il tuo eterno corteo.
2 febbraio 1897

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