Quello che amai |
Composta a richiesta della sorella Celina |
1 – Come ho caro i ricordi dei
benedetti giorno della mia infanzia! A custodire il fiore della mia
innocenza il Signore m'avvolse sempre d'amore.
2 – Così, piccina com'era, detti a Dio tutta la mia tenerezza; e mi sfuggì dal cuore la promessa di sposare Gesù, Re dei cieli!
3 – Nella primavera della vita
amai san Giuseppe, la Vergine Maria : e già l'anima sprofondava rapita,
quando negli occhi mi si specchiavano i cieli.
4 – Mi piacevano i campi di
grano, la pianura, la lontanamente collina; tant'ero felice che
respiravo appena andando con le sorelle a coglier fiori.
5 – Godevo e coglievo erbette,
fiordalisi, e mille fiorellini; e il profumo delle violette e,
soprattutto, dei silvestri narcisi, m'era dolcissimo.
6 – M'erano care le
passeggiate domenicali, e le margheritine, e l'uccellino cinguettante
sul ramo, e il radioso azzurro del cielo.
7 – mi piaceva ogni anno
deporre la scarpina sul cammino; non appena svegliata accorrevo, e
cantavo la festa celeste del Natale.
8 – amavo il sorriso della
mamma il cui sguardo profondo sembrava dire: <<L'eternità
m'attira, mi rapisce: andrò via verso il cielo, a veder Dio.
9 – Andrò a trovare nella
Patria santa i miei angeli, la Vergine Maria ; offrirò a Gesù le
lacrime, i cuori dei miei figlioli, che lascerò nella vita>>.
10 – Oh come amavo Gesù
Sacramento, che fino dall'alba della mia vita venne a fidanzarsi con la
mia anima rapita! Come felice gli aprii il cuore!
11 – E, nella veranda inondata
di luce, come lieta correvo a ricevere il dolce bacio del babbo, a
carezzarne i capelli già bianchi.
12 – Ricordo che, a veglia,
seduta sui ginocchi insieme a Teresa, lungamente mi cullava. Di quel suo
canto risento ancora, dolce, l'accento.
13 – Cara memoria che mi
riposi, mi ricordi tante cose… La cena, il profumo delle rose, e quel
giardino tutto gaiezza, l'estate.
14 – Nell'ora che ogni chiasso
si quieta m'era caro confondere a piacer mio la mia anima con quella di
Teresa: ero un cuore solo con mia sorella!
15 – Mescolavansi allora le
nostre voci, le mani s'intrecciavano: così, cantando insieme le sacre
nozze, già sognavamo il Carmelo, il cielo!
16 – Azzurri cieli di
Svizzera, frutti d'oro d'Italia, m'aveva conquistata: ma più di tutto
ricordavo lo sguardo pieno di vita, su di me, del santo Vegliardo, il
Pontefice.
17 – Ti ho baciato con amore,
santa terra del Colosseo! E le sacre volte delle catacombe hanno ben
dolcemente riecheggiato il mio canto.
18 – Felicità seguita da
pianti, ché furono ben gravi le mie ansie! Ma rivestii le insegne del
mio sposo, e il mio bene, il sostegno fu la croce.
19 – Fuggendo il mondo, m'era
caro che l'eco lontana mi rispondesse: profonda e ombrosa era la valle
dove, tra i pianto, coglievo fiori.
20 – M'accarezzava il tocco
indeciso della campana lontana. E per ascoltare i sospiri della brezza
mi piaceva sedermi la sera nei campi.
21 – Mi piaceva il saettio
delle rondini, il lamento delle tortore: l'alato brusio degli insetti,
l'ardente ronzio dei calabroni.
22 – La rugiada mattutina che
imperlava la rosa del Bengala; e mi piaceva seguir l'ape che nel fuoco
solare provvedeva virginea al suo miele.
23 – Bello era coglier
l'erica; e correndo sul soffice muschio acchiappavo le farfalle dai
riflessi azzurri, voltengianti sulle felci.
24 – Mi piacevano i teneri
fuochi delle lucciole, nell'ombra, e quelli sterminati delle stelle… ma
più di tutto, nella quieta notte, il disco d'argento della luna.
25 – Al babbo già vecchio
offrivo l'appoggio della mia giovinezza… Egli era tutto per me:
felicità, mia creatura, ricchezza. Ah! come spesso l'abbracciavo
teneramente.
26 – Ci piaceva il mormorio
dell'onda e il lampo che brontola nell'uragano; e la sera in solitudine
profonda, il canto dell'usignolo, laggiù nel bosco.
27 – Ma un mattino quel suo
bel volto cercò l'immagine del Crocifisso… Mi lasciò, con l'ultimo
sguardo, la mia parte della sua eredità d'amore.
28 – E la mano divina di Gesù
prese il solo tesoro di Celina, e portandoselo lontano dalla collina, lo
recò presso l'Eterno in cielo.
29 – Ora son prigioniera, ho
fuggito le vaghezze della terra, ho visto che tutto v'è effimero, ho
visto finire, morire la mia felicità.
30 – L'erba mi s'è appassita
sotto il piede, il fiore mi s'è gualcito in mano… Gesù voglio correre
nei tuoi prati, dove i miei passi non lasceranno impronta.
31 – Come un cervo dall'acre
sete sospira dietro l'acqua scorrente, o Gesù, io corro verso te
affannnata; per calmare i miei ardori ho bisogno del tuo pianto…
32 – Solo il tuo amore mi
trascina: «Lascio il mio gregge al pascolo, non mi curo più di
custodirlo», io voglio piacere soltanto al mio Agnello.
33 – Sei tu, Gesù, l'Agnello
che amo; tu solo mi basti, mio bene supremo! Ho tutto in te: la terra e
anche il cielo; sei tu il fiore che colgo, o mio Re!
34 – Gesù, bel giglio di
valle, il tuo profumo m'ha catturata. Mazzo di mirra, olezzante corolla
ti voglio custodir sul mio cuore; amarti!
35 – Il tuo amore m'accompagna
sempre; in te ho i boschi, la campagna, i roseti e la montagna lontana,
la pioggia e la neve del cielo.
36 – Ogni cosa l'ho in te; i
grani, i fiori appena sbocciati, myosotis, botton d'oro, belle rose; e
del bianco mughetto ho l'odore, e la freschezza.
37 – Ho la cetra melodiosa, e l'armoniosa solitudine. Fiumi, rocce, leggiadre cascate, murmure del ruscello, gli uccelli.
38 – Ho l'arcobaleno e l'ala
nitida; la verzura e l'ampio orizzonte; l'isola esotica e la messe, le
farfalle, la gaia primavera, i campi.
39 – Io trovo in te anche il
palmizio indorato dal sole, la notte come il levar dell'aurora: e trovo
in te, per sempre, la pace.
40 – Ho i grappoli deliziosi,
le leggiadre libellule; e la foresta vergine dai fiori misteriosi, tutti
i biondissimi bimbi, i loro canti.
41 – In te trovo sorgenti e
colline, liane, pervinche, albospini, fresche ninfee, agrifoglio,
roselline di macchia, e il fremito leggero del pioppo.
42 – In te la folle, tremula
avena, la voce grave e potente dei venti, i filamenti nell'aria e la
fiamma ardente, lo zefiro, i cespugli fioriti, i nidi.
43 – Ho in te la pura colomba;
e sotto il mio manto di bigello ho in te veste ricca e gioielli,
collane, anelli e diamanti, brillanti.
44 – Ho il bel lago e la vallata solitaria e alberata; l'argenteo flutto dell'oceano, perle, coralli, tutti i tesori dei mari.
45 – Ho i vascelli che
lasciano il lido, la scia d'oro e la sponda; e gli splendori del sole
costeggianti le nuvole, quando tramonta.
46 – In te la stella
splendente; spesso il tuo amore si svela ed io vedo, come attraverso ad
un velo, quando il giorno declina, la tua mano!
47 – O tu che sostieni i
mondi, che pianti le profonde foreste: tu che le rendi feconde in un
attimo, tu sempre mi segui col tuo sguardo d'amore!
48 – Ho il tuo cuore, il volto
adorato, sono ferita dalla tua freccia… ho il bacio della tua santa
bocca, t'amo, e non voglio niente di più, mio Gesù.
49 – Verrò a cantare con gli
Angeli le lodi del sacrosanto amore. fammi volare al più presto nel loro
stuolo, o Gesù, ch'io muoia, un giorno, d'amore!
50 – L'insetto si getta nel
fuoco attirato dalla sua lucente trasparenza; così il tuo amore è la mia
speranza, ed io voglio volare in lui, ardente…
51 – Già la sento, s'appresta,
mio Dio! la tua festa eterna! Appendo al salice la cetra mia muta,
vengo a sedere sulle tue ginocchia, a vederti.
52 – Vicino a te vedrò la
Vergine Maria , i Santi, la mia cara famiglia! Passato l'esilio di
questa vita, eccomi al tetto paterno, in cielo!
28 aprile 1895
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