Le mie armi
1 – Ho indossato le armi dell'Onnipotente, la sua
mano divina s'è degnata vestirmene; non c'è nulla ormai che mi spaventi,
chi potrà separarmi dal suo amore? scendendo in campo con lui non
temerò né ferrò né fuoco. I miei nemici sapranno che io sono regina, la
sposa di un Dio.
2 – O mio Gesù! Conserverò l'armatura che vesto sotto i tuoi occhi adorati; e fino alla sera del mio esilio i sacri miei voti saranno il mio più bell'arnese.
3 – Povertà, primo mio voto, sarai con me fino alla morte: perché io so bene che per scendere in lizza occorre staccarsi da tutto. Godetevi, gente, i rimorsi e le pene, gli amari frutti della vanità; io lietamente colgo sul campo i trofei della povertà.
4 – Gesù ha detto: Il regno dei cieli s'acquista con la violenza. Ebbene, la povertà sia la mia lancia , il glorioso mio casco.
5 – La Castità mi fa sorella degli Angeli, spiriti puri e vittoriosi tra i quali spero di volare un giorno. Ma in quest'esilio debbo battermi come loro, senza riposo né tregua, pel mio Sposo. Il Re dei Re. La castità è il gladio celeste che può conquistargli i cuori.
6 – Con l'arma invincibile della mia castità vincerò i miei nemici; indicibile gioia! per essa sarò la Sposa del Signore!
7 – L'Angelo superbioso gridò, in seno alla luce: Non obbedirò!… In questa notte della terra io grido che voglio sempre obbedire. Sento nascere in me un'audacia santa che sfida tutti i furori dell'inferno. L' Obbedienza è la mia forte corazza, lo scudo del mio cuore.
8 – O Iddio vittorioso! Io non voglia altra gloria che sottometterti ogni mia volontà: perché l'obbediente ridirà le sue vittorie in eterno.
9 – Sì, ho l'armi potenti del guerriero, e se valentemente combatto imitandolo, io, come la regina radiosa, canterò guerreggiando. Gesù fa' vibrare le corde della tua cetra, che son quelle del mio cuore : così canterò la dolcezza e la forza delle tue misericordie.
10 – E sorridendo sfido la mitraglia; o mio Sposo divino, morirò nelle tue braccia, cantando, sul campo di battaglia, con l'arma in pugno!
2 – O mio Gesù! Conserverò l'armatura che vesto sotto i tuoi occhi adorati; e fino alla sera del mio esilio i sacri miei voti saranno il mio più bell'arnese.
3 – Povertà, primo mio voto, sarai con me fino alla morte: perché io so bene che per scendere in lizza occorre staccarsi da tutto. Godetevi, gente, i rimorsi e le pene, gli amari frutti della vanità; io lietamente colgo sul campo i trofei della povertà.
4 – Gesù ha detto: Il regno dei cieli s'acquista con la violenza. Ebbene, la povertà sia la mia lancia , il glorioso mio casco.
5 – La Castità mi fa sorella degli Angeli, spiriti puri e vittoriosi tra i quali spero di volare un giorno. Ma in quest'esilio debbo battermi come loro, senza riposo né tregua, pel mio Sposo. Il Re dei Re. La castità è il gladio celeste che può conquistargli i cuori.
6 – Con l'arma invincibile della mia castità vincerò i miei nemici; indicibile gioia! per essa sarò la Sposa del Signore!
7 – L'Angelo superbioso gridò, in seno alla luce: Non obbedirò!… In questa notte della terra io grido che voglio sempre obbedire. Sento nascere in me un'audacia santa che sfida tutti i furori dell'inferno. L' Obbedienza è la mia forte corazza, lo scudo del mio cuore.
8 – O Iddio vittorioso! Io non voglia altra gloria che sottometterti ogni mia volontà: perché l'obbediente ridirà le sue vittorie in eterno.
9 – Sì, ho l'armi potenti del guerriero, e se valentemente combatto imitandolo, io, come la regina radiosa, canterò guerreggiando. Gesù fa' vibrare le corde della tua cetra, che son quelle del mio cuore : così canterò la dolcezza e la forza delle tue misericordie.
10 – E sorridendo sfido la mitraglia; o mio Sposo divino, morirò nelle tue braccia, cantando, sul campo di battaglia, con l'arma in pugno!
25 marzo 1897
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